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Il territorio folignanese e la diocesi ascolana perdono un punto di riferimento. E’ morto, a 83 anni, don Franco Petrucci, parroco emerito della chiesa di San Luca Evangelista, nella frazione di Villa Pigna, che nel 2021 chiuse il suo operato per sopraggiunti limiti di età, lasciando tutto nelle mani di don Francesco Fulvi. Da qualche tempo era ricoverato in una struttura sanitaria, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Don Franco era nato a Trisungo, nel comune di Arquata, ed entrò nel seminario di Ascoli quando era ancora ragazzo, col desiderio di diventare sacerdote. Al termine degli studi umanistici, fu inviato al Seminario Romano maggiore a Roma per completare i suoi studi in teologia alla pontificia Università Lateranense e consolidare la sua vocazione al sacerdozio. Venne ordinato dall’allora vescovo Marcello Morgante nel 1967. Nel 1974, esattamente cinquant’anni fa, divenne il primo parroco della nuova parrocchia di San Luca a Villa Pigna: una comunità, questa, che lui stesso ha cresciuto e plasmato, diventando appunto un cardine per l’intero paese. Fu lui, tra l’altro, a progettare e realizzare la nuova struttura parrocchiale di Villa Pigna. E’ stato anche insegnante di religione in diverse scuole della provincia. Dal 24 aprile del 2021, dopo aver rassegnato le dimissioni, era parroco emerito. Ha continuato, tuttavia, a sostenere ed aiutare la comunità. “E’ una notizia che non avrei mai voluto ricevere – commenta il sindaco folignanese Matteo Terrani -. Don Franco ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Ha cresciuto un quartiere e intere generazioni, contribuendo in modo significativo alla vita spirituale e sociale della comunità. Mancherà tanto a me e a tutti noi: da oggi saremo un po’ più soli e più orfani”. Il funerale si svolgerà domani pomeriggio (venerdì 3 maggio) alle 15 proprio nella ‘sua’ chiesa di San Luca, a Villa Pigna. “Ho proclamato il lutto cittadino – prosegue Terrani -. Invito tutti i pubblici esercizi, le attività produttive, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni sociali, culturali e sportive, i titolari di ogni genere di attività e la cittadinanza tutta a manifestare il proprio cordoglio durante le esequie attraverso la sospensione delle attività oppure, in caso di impossibilità, ad esporre in forma libera ogni segno di adesione al lutto cittadino. Credo sia il minimo che la nostra comunità possa fare per tributare il giusto omaggio a don Franco”. 

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