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ANCONA - L’Amap, Agenzia Marche Agricoltura Pesca, ha avviato l’azione preventiva contro l’espandersi del tarlo asiatico del fusto, insetto infestante, per garantire la salvaguardia del patrimonio arboreo regionale ed a tutela delle imprese economiche del settore floro-vivaistico. L’azione di AMAP prevede la ripiantumazione di nuovi esemplari vegetali non attaccabili dall’organismo nocivo dopo aver provveduto all’abbattimento ed alla distruzione delle piante ormai compromesse.
Il presidente dell’Amap Marco Rotoni sottolinea che “si tratta di una situazione che merita il massimo dell’impegno, dell’attenzione e delle tempestività”.
Gli esemplari individuati nelle tre province marchigiane interessate sono di poco superiori alle 7 mila unità nel Maceratese, circa 3 mila nel Fermano, 2 mila nell’Anconetano; complessivamente 12mila alberi in tutte le Marche.
Il tarlo asiatico non comporta alcuna problematica diretta per gli esseri umani. Le piante scavate all’interno del proprio fusto (siamo in presenza di un parassita che si nutre di legno) se non sottoposte al taglio, potrebbero, tuttavia, cedere e di conseguenza creare danni alla viabilità o mettere a rischio l’incolumità delle persone che possano ritrovarsi nelle vicinanze.


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