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Sono tanti i punti oscuri legati alla morte di Andreea Ranciuc la 27enne scomparsa nelle campagne della Vallesina, in provincia di Ancona, il 12 marzo 2022. Da chiarire la cause della morte, ma ancora prima è necessario avere l’ufficialità sull’identità del cadavere. Non sono stati ritrovati segni di lesioni traumatiche sulle ossa. Questo trapela dall’esame autoptico effettuato ieri a Torrette, erano presenti l’avvocato Emanuele Giuliani, legale di Simone Gresti, il fidanzato della ragazza, unico indagato per omicidio volontario, sequestro di persona e spaccio di stupefacenti, il consulente medico legale della difesa Cristiano Cortucci, il tossicologo Francesco Paolo Busardò e un entomologo incaricato dalla Procura. È stato fatto il prelievo necessario a ricostruire il Dna in modo di arrivare all’identificazione ufficiale del corpo. Sarà effettuato un esame tossicologico sui capelli. Tra i prelievi anche uno per fare un esame entomologico, relativo agli insetti che hanno attaccato la salma, per cercare di capire se sia stata spostata da un luogo diverso a quello dove è stata rinvenuta sabato pomeriggio: una stanza di un casolare lungo la strada Montecarottese, nel territorio di Castelplanio. In queste ore sta circolando la voce che vicino al cadavere sia stata trovata una corda: "una domanda che mi state facendo in tanti - ha detto l’avvocato Giuliani all’ANSA -, non posso né confermare né smentire, vedremo quello che è stato refertato. Non so rispondere, quella sera non ho visto niente di particolare". Quanto alla situazione di Gresti, "è stato messo sotto pressione per due anni, in modo brutale, ma la sua versione è sempre stata lineare". L’avvocato ha oggi ricevuto una nuova notifica di accertamento irripetibile sui telefoni di Andreea e Simone, fissata per il 4 febbraio, "alla quale non parteciperò".  

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