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Sabato sera di panico al Torrette di Ancona. Nel giro di un’ora si sono susseguite due emergenze di diversa natura. La prima ha avuto luogo nel reparto di Pischiatria, dove un paziente ha improvvisamente dato in escandescenze, perdendo il controllo e aggredendo altri degenti nonché il personale sanitario. L’episodio ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine e dei medici per sedare l’individuo e mettere al sicuro gli altri pazienti e il personale.
Poco dopo, una seconda emergenza ha interessato il reparto di Medicina Generale: un uomo settantenne, residente a Loreto e ricoverato per una patologia cronica, ha manifestato il desiderio di andarsene a casa. Senza dare alcun preavviso, si è alzato dal letto, si è affacciato dalla finestra del secondo piano e si è lanciato nel vuoto.
Fortunatamente, il suo volo di circa 5 metri ha avuto come "paracadute" la tettoia di un tunnel del cantiere per la realizzazione del nuovo ospedale Salesi, permettendo così di attenuare l’impatto e di evitare conseguenze più gravi. L’uomo è rimasto incastrato tra l’edificio e il tunnel, ma è rimasto cosciente nonostante il dolore.
Sul posto sono intervenute immediatamente le forze dell’ordine e i soccorsi, compresi i carabinieri del Radiomobile di Ancona e i vigili del fuoco, per liberare l’uomo e fornirgli le prime cure mediche. Sebbene abbia riportato delle escoriazioni alle ginocchia, non sembrano esserci traumi gravi, ma è stato comunque necessario un nuovo ricovero per accertamenti ulteriori.
Al momento, non è chiaro se l’uomo cercasse di fuggire dal reparto o se stesse tentando un gesto estremo in un momento di disperazione.
Due episodi che mettono in evidenza la delicatezza delle situazioni che si possono verificare all’interno di un ospedale e l’importanza della prontezza di intervento del personale sanitario e delle forze dell’ordine per gestire situazioni di emergenza e garantire la sicurezza di pazienti e operatori.
Senza contare che, nella mattina, nella zona ambulatori le infermiere si sono dovute difendere dall’ennesima aggressione verbale. Sedata facendo comprendere al paziente che i ritardi possono registrarsi e che bisogna farlo presente alla direzione, senza insultare o usare parole improprie nei confronti del personale infermieristico o medico. 

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