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I farmaci che assumeva non hanno modificato le sue capacità e non hanno, di fatto, influito sull’incidente. Lo ha ribadito in aula il tossicologo Mariano Cingolani, consulente tecnico nella morte dell’operaio Aldo D’Agostino.
L’uomo di 62 anni, residente a Canzano, perse la vita nel giugno del 2018 in un tragico incidente sul lavoro alla Stam di Colonnella, in zona Valle Cupa. Venne investito dalla pala meccanica guidata da un collega.
Quest’ultimo venne inizialmente indagato e poi prosciolto da ogni accusa. A processo con l’accusa di omicidio colposo resta, invece, l’imprenditore Mauro Scacchia come datore di lavoro e responsabile legale della cooperativa Servizi Ecologici Ambiente e Territorio nonché della stessa Sviluppo Tecnico Ambientale cioè Stam. La procura di Teramo gli contesta di non aver predisposto, nei locali in cui avvenne l’incidente, un’adeguata illuminazione naturale ed artificiale affinché i lavoratori potessero muoversi in sicurezza e di non aver riparato due dei sei proiettori del reparto ossidazione. Di non aver compiuto una adeguata manutenzione delle attrezzature, compreso il segnale acustico ed ottico sulla pala meccanica che ne indicano il movimento. Infine di non aver previsto percorsi separati per lavoratori e mezzi. I famigliari della vittima si sono costituiti parte civile. A giugno si torna in aula. 

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