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FABRIANO - Nuove ombre sulla ginnastica ritmica. A venti giorni dalle decisioni del Gip del Tribunale di Monza, che ha accolto la richiesta di archiviazione per Olga Tishina e deciso di formulare un’imputazione per maltrattamenti nei confronti di Emanuela Maccarani, ex c.t. della nazionale italiana di ginnastica ritmica, la vicenda non si ferma a Desio. Le indagini si allargano e raggiungono anche Fabriano, portando alla luce inquietanti rivelazioni. Nuovi elementi emergono dalle intercettazioni disposte dalla procura di Monza, ed eseguite dai carabinieri. È così che sono venuti a galla dettagli sconvolgenti su presunti metodi di allenamento durissimi applicati da Julieta Cantaluppi, ex allenatrice delle squadre nazionali Juniores, trasferitasi in Israele un anno e mezzo fa. Tra le ginnaste che sarebbero coinvolte in queste pratiche anche la pluripremiata marchigiana stella indiscussa delle ultime Olimpiadi di Parigi Sofia Raffaeli. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, a suscitare preoccupazione è soprattutto un’intercettazione tra Tishina e la collega Nesvetova, nella quale verrebbe descritto un sistema di allenamento che includerebbe punizioni fisiche per le atlete che non raggiungevano gli standard richiesti. In particolare, si parlerebbe di Raffaeli e Serena Ottaviani, che sarebbero state costrette in caso di errore, a spogliarsi parzialmente durante l’esercizio del lancio del cerchio, arrivando a restare in mutande. Inoltre, sarebbero emerse testimonianze di ginnaste che sarebbero rimaste chiuse e sedute in un ambiente buio e freddo, senza accesso al telefono, come "sanzione" per allenamenti considerati insufficienti. Queste rivelazioni, che si estendono ora anche a Fabriano, uno dei centri più prestigiosi della ginnastica ritmica, si sommano a un clima già turbato dalle indagini in corso. Un nuovo capitolo si apre quindi in una storia che, anziché celebrare i successi sportivi, si trova a fare i conti con accuse gravi che potrebbero danneggiare seriamente l’immagine di questa disciplina.