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PESARO - E’ arrivato in tribunale questa mattina poco prima delle 9 Moustafa Alashrj all’interno del mezzo della polizia giudiziaria proveniente dal carcere di Villa Fastiggi, dove il 42enne egiziano è rinchiuso con l’accusa di aver ucciso l’ex moglie Anastasiia, la giovane ucraina 23enne il cui corpo è stato ritrovato il 13 novembre 2022 in un trolley nelle campagna fanesi. Alashrj, imputato per il reato di omicidio volontario pluriaggravato, oltre che per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e occultamento di cadavere, è entrato in aula mezz’ora dopo il suo arrivo, scortato dalla polizia giudiziaria. La corte d’assise, presieduta dal giudice Lorena Mussoni, dopo l’insediamento delle parti processuali, ha deliberato sulla lista dei testimoni ammessi in aula nelle prossime udienze. La difesa dell’egiziano ha anticipato che Alashrj nelle prossime udienze fornirà la sua verità, ma per i legali delle parti civili non ci sono spazi per ricostruzioni alternative a quella della procura. Sul corpo di Anastasiia erano state rilevate 29 coltellate: una furia di colpi inferti a volto, collo, torace, addome, dorso e arti nell’appartamento che la coppia occupava al Lido di Fano. Alashrj e Anastasiia, ucraina erano arrivati a Fano a marzo di due anni fa, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, insieme al figlioletto di 2 anni. Avevano trovato lavoro, lei come cameriera in un ristorante, lui come pasticcere. Il matrimonio però era sempre più conflittuale: Anastasiia si era rifugiata con il figlio a casa di un amico e qualche tempo prima dell’omicidio aveva denunciato il marito ai carabinieri per maltrattamenti in famiglia, facendo scattare il codice rosso. Il 13 novembre però era tornata a casa per riprendere alcuni effetti personali, e da lì si erano perse le sue tracce. L’amico si era rivolto ai carabinieri, che avevano immediatamente avviato le ricerche dell’ex marito. Un video dei sistemi di sorveglianza, aveva ripreso l’egiziano alla guida di un furgoncino di colore rosso, entrare nel parcheggio di un supermercato a Fano dove aveva poi abbandonato il mezzo. Di spalle si allontana a piedi per raggiungere la stazione ferroviaria di Fano. Sale su un treno diretto a Bologna. Nel capoluogo era stato poi fermato. Le sue indicazioni avevano permesso di ritrovare il cadavere con segni di coltellate, chiuso in un trolley nelle campagne fanesi. Una borsa contenente vestiti di Anastasiia, un coltello e un taglierino, era stata ritrovata in un’altra località in campagna. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Alashrj aveva trasportato il corpo e l’altra borsa con il furgoncino dell’azienda per cui lavorava, unico veicolo a sua disposizione, e poi lo aveva lasciato nel parcheggio, prima di andare in stazione

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