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PESARO - E’ stato condannato con rito abbreviato a 3 anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e lesioni il 30enne bengalese che lo scorso 21 ottobre aveva tentato un approccio con una donna sudamericana per poi tentare di violentarla. Al termine della pena verrà espulso dal territorio italiano. L’episodio era accaduto in piazzale Matteotti a Pesaro, alle 5 di mattina. La pena inflitta dal Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pesaro, al 30enne, richiedente asilo e aiuto cuoco, è più elevata rispetto alla richiesta del pubblico ministero di 2 anni e 9 mesi. L’uomo dovrà pagare alla vittima una provvisionale di 15 mila euro. Il risarcimento alla donna, che si è costituita parte civile, verrà discusso in sede civile. Il giudice ha assolto l’imputato dal reato di possesso ingiustificato di armi e resistenza a pubblico ufficiale.
All’udienza, che si è tenuta questa mattina, erano presenti l’avvocato Michele Mariella, legale del 30enne. E l’avvocato Andrea Casula, che tutela la vittima di violenza sessuale, insieme alla propria assistita.
All’uscita dal tribunale, i legali hanno rilasciato dichiarazioni ai nostro microfoni.
"Il fatto è oggettivamente grave - ha detto l’avvocato Mariella -il ragazzo ha ammesso le sue responsabilità, si è scusato con la persona offesa. La pena che può essere considerata congrua rispetto al fatto commesso. Valuteremo all’esito della pubblicazione della sentenza (45 giorni, ndr) se proporre ricorso in appello, oppure rinunciare per avere lo sconto di pena di un sesto previsto dalla Legge Cartabia".
"Sicuramente accogliamo la sentenza con parziale soddisfazione - è il commento dell’avvocato Casula - la risposta è stata maggiore di quella originariamente prospettata dal pubblico ministero e dall’avvocato. C’è sempre sullo sfondo quella latente insoddisfazione, dato comune in persone che subiscono fatti così gravi e violenti". Ora la donna può guardare avanti..."Sì - risponde il legale - speriamo che migliorino le sue condizioni soggettive, all’inizio faticava ad uscire la sera, aveva paura. I primi tempi sono stati difficili. Ora va meglio, speriamo che vada sempre meglio. Il fatto che questa persona non sarà più residente qui, ha costituito per lei un dato di conforto".