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Tre anni e quattro mesi di reclusione: è la condanna richiesta per nove imputati finiti a processo per il caso dei vaccini fantasma al centro Paolinelli di Ancona. Il pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo ha formalizzato la richiesta ieri, nel corso dell’udienza preliminare riservata a chi ha scelto il rito abbreviato. Gli imputati, provenienti anche dalla provincia di Macerata, sono accusati di aver ottenuto il Green Pass senza aver ricevuto alcuna dose di vaccino. Avrebbero pagato somme fino a 500 euro per ottenere il certificato, grazie alla complicità dell’infermiere Emanuele Luchetti. A smascherarlo, a fine 2021, fu un collega vaccinatore che denunciò movimenti sospetti, dando il via a un’inchiesta che portò la Squadra Mobile a installare microcamere nel centro vaccinale. In tutto sono 77 le persone coinvolte nell’inchiesta per reati che vanno dal peculato alla corruzione, fino al falso ideologico. Per due intermediari, l’avvocato Gabriele Galeazzi e l’ex sindacalista Edmondo Scarafoni, è stato chiesto il rinvio a giudizio: secondo l’accusa, sarebbero stati il tramite tra i finti pazienti e l’infermiere. Gli altri quattro "procacciatori" hanno scelto il patteggiamento, con pene comprese tra uno e due anni. Tra loro anche un imprenditore edile, un ristoratore, e un’imprenditrice balneare.
L’infermiere Luchetti, arrestato nel gennaio 2022, ha optato per il patteggiamento a tre anni. La sentenza per i nove imputati che hanno scelto il rito abbreviato è attesa per il prossimo 5 giugno, quando si concluderanno le arringhe difensive.

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