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Un plebiscito. Anche i lavoratori degli altri stabilimenti Beko, tra i quali quelli di Fabriano, hanno ‘promosso’ l’accordo quadro che i sindacati hanno stipulato con la multinazionale turco-americana per chiudere, una volta per tutte, la vertenza avviata a novembre. Dopo che si erano espressi i dipendenti di Comunanza, mercoledì, attraverso un referendum interno che ha dato esito positivo, oggi è stata la volta degli altri siti. Hanno prevalso nettamente i voti favorevoli.

A votare è stato il 74% degli aventi diritto: 2.569 sì, pari all’88% dei voti validi, 354 no pari al 12% dei voti validi. L’accordo, dunque, si firmerà e l’incontro conclusivo si svolgerà lunedì sera, alle 18, al Mimit di Roma, il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sarà presente, ovviamente, anche il ministro Adolfo Urso. Giusto per ricapitolare, il nuovo piano industriale prevede per il territorio fabrianese un numero massimo di 193 esuberi tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro Sviluppo e Ricerca che saranno gestiti con gli strumenti classici (uscite incentivate e contratti di solidarietà). A questi si sommano i 64 esuberi (sempre fino a un numero massimo) tra gli operai dello stabilimento di Melano che resta il polo di produzione dei piani cottura per tutta la regione Emea e dove saranno effettuati nei prossimi tre anni oltre 60 milioni di euro di investimenti.

A Comunanza, invece, i lavoratori considerati ‘in eccesso’ dalla Beko sono un’ottantina. Non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma le uscite avverranno in maniera volontaria e solo dietro incentivi, con questi che possono arrivare fino a 90mila euro a seconda dell’età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno usufruire. Un risultato, questo, accolto con soddisfazione dai sindacati. "Si tratta di un accordo sofferto, ma necessario, per scongiurare i licenziamenti e dare tutela ai lavoratori colpiti dalla decisione della multinazionale - scrivono in una nota Fim, Fiom, Uilm e Ugml -. Chiederemo la garanzia istituzionale per la piena realizzazione del processo di reindustrializzazione e più in generale per il rispetto delle tutele pattuite. Auspichiamo che continui il sostegno avuto dai sindaci e presidenti di Regione avuto in questi ultimi mesi".


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