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ASCOLI - La fusione tra Comuni e i vantaggi che ne deriverebbero. Questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto al palazzo dei Capitani, ad Ascoli, alla presenza di amministratori ed esperti. Un convegno che ha assunto ancor più importanza dopo i dubbi sollevati da alcuni cittadini in merito all’eventuale fusione tra Ascoli e Folignano. A spegnere ogni sorta di polemica è stato il ‘padrone di casa’ Marco Fioravanti.
“La fusione non si fa allo scopo di acquisire abitanti, anche perché da questo punto di vista il nostro territorio ha una prospettiva molto positiva - ha sottolineato il sindaco ascolano -. È prematuro e sbagliato, ora, dividersi tra favorevoli e contrari, perché prima occorre capire quali siano le opportunità che si avrebbero. Ma una cosa è certa: occorre anteporre l’interesse collettivo a quello personale, avendo l’obiettivo di essere più competitivi insieme”. Presente, tra i vari esperti intervenuti al convegno, moderato dal direttore responsabile di Vera Tv Gloria Caioni, anche Antonello Barbieri, presidente del Coordinamento Nazionale Fusione Comuni. “Una cosa deve essere chiara: a scegliere sono sempre i cittadini - ha spiegato Barbieri -. La Regione ha infatti la possibilità di indire un referendum consultivo, pertanto è la popolazione ad avere l’ultima parola. La fusione, tra l’altro, non è un salto nel buio ma ci si arriva dopo una condivisione. Non stiamo parlando della volontà di un Comune di conquistarne un altro, bensì dell’avvio di un nuovo percorso da compiere insieme”.
Barbieri ha anche elencato qualche dato. Da più di trent’anni, da quando nel 1990 è stata introdotta la legge sulla fusione delle autonomie locali, il numero di Comuni in Italia è diminuito di 335 unità. Al sud c’è carenza di fusioni realizzate mentre il solo Trentino può vantarne quasi il 90% del totale. "Molti Comuni, nel Piceno, hanno diversi servizi associati, che vengono cioè svolti in collaborazione - ha poi proseguito Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto -. Mi auguro che tanti altri seguano questo esempio. Sulle fusioni, invece, credo sia passato un messaggio sbagliato. Però è evidente che ci sono Comuni con nemmeno cento abitanti che, onestamente, hanno poca ragione di esistere". All’incontro di ieri pomeriggio al palazzo dei Capitani hanno partecipato anche il professor Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, l’esperto in fusioni Federico Gusmeroli e Luigino Sergio di Unisalento. Presenti, come prevedibile, anche alcuni sindaci della provincia tra i quali Emiliano Sciamanna di Roccafluvione, Emidio Ortolani di Palmiano e Alessio Piersimoni di Cupra.