Vera TV, notizie su Marche e Abruzzo
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ROMA - Presso il Ministero delle Imprese del Made in Italy, è stato firmato l’accordo tra Beko Europe ed i sindacati Fim-Fiom-Uilm-Uglm, alla presenza del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e della sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo.
Dopo cinque mesi di trattative, l’intesa era stata approvata la scorsa settimana dai lavoratori tramite referendum. Nonostante le aspettative iniziali fossero più alte, nello stabilimento di Melano hanno votato in modo favorevole il 78,6% degli operai, mentre nella sede impiegatizia sono stati favorevoli il 58,5% dei voti espressi. Le trattative sono state complesse ed hanno portato a una riduzione degli esuberi, nelle sedi di Fabriano, da 360 a 271 lavoratori, mantenendo parte del centro di ricerca elettronica e prevedendo investimenti di 62 milioni di euro nello stabilimento di Melano, che continuerà a essere un polo europeo per i piani cottura a gas.

Il piano prevede uscite volontarie per 64 operai di Melano, 193 impiegati e 14 dipendenti non metalmeccanici, senza licenziamenti unilaterali. Le uscite saranno incentivate con prepensionamenti fino a 4 anni e buonuscite fino a 90 mila euro, in base all’età. Il processo sarà monitorato e si prevedono ulteriori confronti con Beko per garantire la produzione di elettrodomestici in Italia, in particolare a Fabriano.

"L’Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l’accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro Gruppo nel Paese", ha commentato Fatih Ebiçlioglu, presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e presidente di Beko Europe.
"Questo risultato riflette l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco tra istituzioni, sindacati e aziende, a dimostrazione del fatto che la responsabilità condivisa porta a risultati sostenibili». Per RagÕp BalcÕoglu, Ceo di Beko Europe "questo accordo consente a Beko Europe di mantenere le sue attività nel medio-lungo termine, preservando al contempo il know-how e la tradizione produttiva del Made in Italy. Allo stesso tempo, dovremo rimanere estremamente vigili, poiché l’industria degli elettrodomestici in Europa è sottoposta a crescenti pressioni a causa dell’escalation delle guerre tariffarie, della concorrenza globale sleale e dell’aumento dei costi. Siamo grati a tutte le parti sociali per il dialogo costruttivo e non vediamo l’ora di vedere i risultati di questa collaborazione".

Quello su Beko "è un accordo importante, storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del Made in Italy che diventa, di fatto, per questa grande multinazionale il centro propulsivo in Europa". Lo dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "Tutti gli stabilimenti rimarranno in attività, non ci saranno licenziamenti ma, eventualmente, in qualche caso, uscite volontarie incentivate. Credo che sia un grande successo del sistema Italia", ha aggiunto Urso.


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