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“La vertenza Beko rappresenta una pagina deludente della politica industriale italiana. L’accordo va rispettato, ma non posso condividere l’entusiasmo con cui è stato presentato l’esito finale della trattativa: a fronte dei 1.900 esuberi inizialmente annunciati, in Italia rimangono 1.280 lavoratori che perderanno il posto di lavoro. Per Fabriano è una ferita profonda: 270 tra operai, impiegati e ricercatori, che vedono svanire ogni prospettiva di continuità. Avevamo chiesto un piano industriale vero, non una strategia di dismissione che rappresenta il preludio alla fine della produzione dell’elettrodomestico in Italia". E’ quanto dichiara il sindaco di Fabriano Daniela Ghergo dopo la firma dell’accordo avvenuta ieri sera. "Torno in città - ha aggiunto - sapendo che 270 famiglie dovranno riscrivere il loro futuro con il rischio che emigrino altrove. Fabriano, nonostante il lavoro meritorio di sindacati e istituzioni, è stata lasciata sola. Mi aspetto che il Governo metta in campo misure straordinarie per arginare le conseguenze economiche e sociali su un territorio già duramente provato e che la Regione riconosca pienamente il valore e la fragilità del nostro distretto industriale attuando un piano straordinario per il suo rilancio con misure di defiscalizzazione e incentivi agli investimenti".

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