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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ventinove minuti a Tivoli, 26 oggi. L’assist per il 2-2 di Martiniello nel Lazio; il gol della sicurezza, quello del 3-1 contro l’Avezzano, per la prima al Riviera delle Palme in assoluto. Qui Diego Fabbrini non aveva ancora giocato. Nemmeno d’avversario. Gli è bastato un boccone di partita, metà ripresa, per convincere i quasi cinquemila dello stadio rossoblù: era ciò che mancava alla squadra di Maurizio Lauro.
Il 33enne giramondo, lui che ha abitato altre categorie, altri Paesi, un altro calcio insomma, ha voglia di prendere per mano la Samb e riportarla dove merita. “Nei professionisti, si capisce” dirà in sala stampa dopo la vittoria sull’Avezzano. L’intercalare è un altro. Toscanissimo, da censura. E però gli si perdona tutto al ragazzo di San Giuliano Terme. Pure il fatto di ricordare un gol, in maglia Lucchese, mai segnato. Nei 6 mesi con la Pantera rossonera (l’ultima gara il maggio scorso), non c’è traccia sui 12 tabellini, Coppa Italia inclusa, di un graffio di Fabbrini (clicca qui). Almeno in partite ufficiali. Alla Samb, sì. E c'è voluto poco.
Fabbrini e il presidente Massi
A Tivoli, dopo 7 mesi e mezzo, rieccolo in campo. Adesso il gol che gli mancava da tre anni. Un gol straniero. Realizzato in Romania, con la casacca della Dinamo Bucarest, in casa dell’FC Hermannstadt, il 13 gennaio 2021. L’ultima gioia italiana, invece, in Serie B, con lo Spezia a Vercelli, altro 2-0, datato 11 febbraio 2017. Quasi sette anni fa.
Numeri da riscrivere, anche se nei dilettanti. Nella pancia del Riviera anche i complimenti del presidente rossoblù Vittorio Massi (nella foto sopra). È tornato Diego Fabbrini. Ma se questo è l’inizio, be’, siamo solo all’inizio.