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"L’abbattimento dei cervi non c’è stato. Questo è il vero dato da sottolineare che, per noi, configura comunque una vittoria", afferma l’avvocato Michele Pezone, a proposito dell’ordinanza adottata dal Tar Abruzzo che ha dichiarato cessata la materia del contendere tra Regione Abruzzo e associazioni sull’abbattimento di 469 cervi, autorizzato con delibera di Giunta regionale dell’agosto 2024.
La battaglia legale delle associazioni era partita nello scorso ottobre con l’inizio della stagione venatoria. I ricorrenti avevano impugnato la delibera davanti al Tar Abruzzo che aveva rigettato la richiesta di sospensiva cautelare, dando il via libera all’abbattimento.
L’ordinanza dei giudici amministrativi di primo grado era stata quindi impugnata con urgenza al Consiglio di Stato che aveva ribaltato la decisione del Tar, accogliendo il ricorso cautelare delle associazioni. I giudici del Consiglio di Stato avevano quindi rimandato gli atti al Tar Abruzzo per una nuova decisione.
Da qui l’udienza di merito fissata per oggi nel corso della quale, essendo conclusa la stagione della caccia, il Tar "ha preso atto della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l’atto impugnato aveva cessato i suoi effetti". "Siamo stati noi stessi a sollevare la questione in udienza, spiegando che viene meno l’interesse a una pronuncia nel merito. È quanto avevamo già ipotizzato nei mesi scorsi, nel momento in cui il Tar aveva fissato l’udienza. Tuttavia la nostra battaglia ha avuto comunque un risultato certo: i cervi sono salvi"