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Con l’arrivo della primavera, il sistema irriguo regionale gestito dal Consorzio è tornato pienamente operativo. Dopo la consueta pausa invernale e le necessarie attività di manutenzione, tutti gli impianti collettivi hanno ripreso a funzionare regolarmente. L’ultimo a riattivarsi è stato quello del Musone, dove si sono conclusi a fine aprile alcuni lavori programmati da tempo e non più rinviabili.
A fare il punto è l’ingegner David Taffetani, responsabile delle dighe e degli impianti del Consorzio, che sottolinea come la situazione degli invasi sia oggi più che positiva: «Le cinque dighe di nostra competenza godono attualmente di ottima salute. Le piogge cadute nei mesi scorsi, insieme a una gestione attenta delle portate fluviali, hanno permesso di accumulare riserve idriche fondamentali». Anche la diga di San Ruffino, tra Amandola e Monte San Martino, ha già raggiunto 2,5 milioni di metri cubi, nonostante la chiusura ritardata a causa di interventi sull’impianto elettrico.
Ottime notizie arrivano anche dalla diga di Mercatale, a Sassocorvaro Auditore: dopo lo svuotamento obbligatorio richiesto dal Ministero, l’invaso è tornato a regime e conta oggi su quasi 5,5 milioni di metri cubi d’acqua. La diga di Castreccioni, nel comune di Cingoli, ha raggiunto 36 milioni, mentre quella di Comunanza si attesta su 11 milioni di metri cubi, avvicinandosi alla capienza massima grazie al recente collaudo che ha superato i limiti imposti dopo il sisma del 2016. Anche la piccola diga di Rio Canale a Campofilone, benché di dimensioni contenute, garantisce oggi una riserva strategica da 750.000 metri cubi a beneficio delle colture ortofrutticole locali.
Secondo Francesca Gironi, presidente dell’Assemblea del Consorzio e di ANBI Marche, «le dighe sono ormai strumenti indispensabili per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Rappresentano contenitori intelligenti, capaci di raccogliere l’acqua in eccesso e restituirla gradualmente al territorio in modo sostenibile». La raccolta e la conservazione dell’acqua, oltre a servire l’agricoltura e l’uso potabile, alimentano anche la produzione di energia idroelettrica, contribuendo ad abbattere i costi di gestione degli impianti.
L’impegno del Consorzio prosegue nell’efficientamento delle reti esistenti e nell’estensione delle condotte in pressione, soprattutto nelle vallate dell’Aso, del Tenna e del Tronto, dove la transizione dalle canalette tradizionali a impianti moderni consentirà un significativo risparmio idrico e l’adozione di tecnologie irrigue più performanti.
In occasione della Settimana nazionale della bonifica e dell’irrigazione, il Consorzio e ANBI Marche rilanciano anche l’iniziativa “Open Day in Diga”: nei fine settimana del 24-25 maggio e 31 maggio-1° giugno, le dighe di Mercatale, Castreccioni e Comunanza apriranno le porte al pubblico. Accompagnati dal personale consortile, i visitatori potranno scoprire il funzionamento di queste grandi opere ingegneristiche che, fino a pochi anni fa, erano completamente inaccessibili. «Aprirle – conclude Gironi – significa condividerne il valore, creare una cultura dell’acqua consapevole e radicata nel territorio».