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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Qualcuno è ancora da vedere: gli under Mbaye, senegalese, e Tsechoev (se mai per il russo si arriverà al sospirato transfer). Un altro si è intravisto, ma è stato subito messo in castigo: Bontà, squalificato per la testata a un avversario a Tivoli (venerdì la Corte sportiva d’appello discuterà il ricorso rossoblù). Il resto dei rinforzi, però, la Samb l’ha visto eccome. E se lo gode.

Senigagliesi, Touré, Fabbrini: tre uomini in vetrina. Tra i migliori nel 3-1 dello scontro diretto con l’Avezzano, che ha riportato la squadra di Lauro da sola al secondo posto e a meno 3 dalla vetta, sfruttando la frenata del Campobasso con l’Atletico Ascoli. Ecco, loro rappresentano una bella fetta del mercato invernale. Quella capace di dare sostanza alla Samb. Intanto, ha consentito all’allenatore di ripristinare il 4-3-3 pensato in estate. Ma più del modulo, gli interpreti.

Il primo ad arrivare in Riviera è stato Luca Senigagliesi. A metà dicembre. Dopo 7 anni di Recanatese aveva bisogno di una scarica di adrenalina. Quella che gli dà la Curva Nord, e infatti quando attacca lì sotto fila che è un piacere. Spunto, forza fisica, capacità di adattarsi (anche con l’Avezzano ha cambiato tre ruoli in 90 minuti). Un iradiddio. Aveva bisogno di stimoli. Qui ne ha a quintali. Il gol col Sora, all’esordio, quindi benissimo a Tivoli e ieri anche di più coi marsicani.

Sotto un altro: Moussa Touré. Sorpresa solo per chi non l’aveva visto in allenamento. Moto perpetuo. Molla. Leve lunghe-lunghe, capaci di arrivare dappertutto. Personalità, poi. Insomma, mica tanto scontato per un 2005. Ci ha messo un poco a carburare con l’Avezzano, ma poi che gusto. E al momento della sostituzione, si è andato a prendere l’applauso di tutti i settori del Riviera. Adesso calma, va fatto crescere senza pretendere la luna.

Altri discorsi per Diego Fabbrini, 33 anni, la classe di chi nulla c’entra con i dilettanti. Pallone incollato ai piedi e numeri. Ha messo insieme meno di un’ora di gioco tra Tivoli e Avezzano, bilancio: un assist e un gol, quello che in assoluto gli mancava da tre anni, dall’esperienza rumena alla Dinamo Bucarest, e in Italia dal febbraio 2017, da un Pro Vercelli-Spezia. Meno male, insomma, che il Termoli non ha liberato Vittorio Esposito (con tutto il rispetto). E che Daniel Giampaolo si è fatto sedurre dall’Ancona (idem). Fabbrini è Fabbrini. E quando salirà la condizione fisica, il 10 toscano promette di essere uno spasso.

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