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FERMO – Il clima politico in Consiglio comunale si fa sempre più teso. Dopo l’uscita dal gruppo di maggioranza de La Città che Vogliamo, il sindaco Paolo Calcinaro si ritrova a guidare un’amministrazione più fragile, forte ora di 19 consiglieri su 23 iniziali. Uno scenario che prelude a nuovi assetti in vista delle elezioni regionali e comunali.
Il gruppo guidato da Francesco Trasatti, attuale presidente del Consiglio, ha formalizzato l’addio dopo settimane di tensioni, culminate con la spaccatura su un tema particolarmente delicato come l’aborto farmacologico. Un argomento che, come prevedibile, ha acuito le differenze interne. Trasatti – sempre più vicino a una candidatura alle Regionali con il centrosinistra – potrebbe trovarsi in competizione proprio con Calcinaro, che potrebbe sostenere una lista vicina al presidente uscente della Regione, Francesco Acquaroli.
Nel frattempo, anche altri consiglieri comunali hanno preso le distanze dalla maggioranza. Luigi Rocchi, Gianluca Tulli e Lorenzo Giacobbi sono passati al Gruppo Misto, manifestando un appoggio solo parziale. Anche Nicola Lucci di Fermo Forte ha espresso più volte posizioni critiche nei confronti dell’amministrazione.
Il primo cittadino non ha nascosto la propria amarezza per la scelta di La Città che Vogliamo, parlando di una decisione che «poteva essere presa con più coraggio già tempo fa». A creare un ulteriore punto di rottura è stata anche la candidatura di Manolo Bagalini alle scorse elezioni provinciali nella lista a trazione PD, in contrapposizione alla compagine di centrodestra che ha sostenuto Calcinaro e che ha poi vinto con Michele Ortenzi.
Altro segnale del deterioramento dei rapporti è arrivato quando lo stesso gruppo ha di fatto revocato la fiducia all’assessora Micol Lanzidei, pur confermata dal sindaco nella squadra di governo.
In questo quadro, si moltiplicano i movimenti politici. Il nome di Trasatti resta tra i più quotati per guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime comunali del 2026, anche se il Partito Democratico non ha ancora sciolto le riserve. Intanto, La Città che Vogliamo ha convocato una conferenza stampa per chiarire la propria posizione e il ruolo che intende giocare nel futuro politico cittadino.
Se da un lato Calcinaro può ancora contare su una maggioranza numericamente pari a quella del suo primo mandato (2015-2020), dall’altro i nuovi equilibri richiederanno nervi saldi e capacità di mediazione per portare a termine l’attuale legislatura.