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Pesaro, 31 maggio 2025 – Grande partecipazione e forte coinvolgimento civile all’incontro “Salviamo Pesaro”, svoltosi ieri pomeriggio dalle 18.00 presso l’Alexander Museum Palace Hotel. Un appuntamento informale, ma denso di contenuti e significati, che ha riunito attivisti, tecnici, collaboratori e cittadini impegnati nella battaglia contro il progetto dell’impianto di liquefazione di metano (GNL) previsto nella zona industriale della città.
Durante l’evento, sono state consegnate ai partecipanti copie numerate e firmate della stampa d’arte La città da salvare, con inserto in oro zecchino, come simbolo del riconoscimento verso chi ha sostenuto il ricorso giuridico al Presidente della Repubblica e le numerose azioni civiche a tutela del territorio.
Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group e referente del Comitato PESARO: NO GNL ha illustrato in dettaglio il percorso compiuto finora: dalla denuncia alla Procura della Repubblica al ricorso straordinario a cura dell’avvocato Andrea Filippini, dalla segnalazione ufficiale alla Commissione Europea alle richieste di indagini geologiche sull’area interessata, da oltre un secolo sede di attività petrolifere.
Lisetta Sperindei, in rappresentanza del Comitato, ha posto l’accento sull’indifferenza delle istituzioni, sollecitando una presa di posizione chiara da parte della politica, mentre Carlo Ialenti, per quarant’anni responsabile di gruppi di ingegneria nel settore dell’impiantistica e delle condutture per il GNL, ha denunciato le gravi carenze tecniche e documentali del progetto e la pericolosità intrinseca del sito, illustrando una simulazione in intelligenza artificiale che mostra gli effetti potenziali di un incidente rilevante: da gravi a catastrofici. E ha aggiunto: "Nel deserto questo impianto sarebbe sicuro. Qui è come mettere una bomba a Pesaro".
Il dibattito si è poi allargato alla questione del greenwashing: il GNL viene spesso presentato come una “fonte pulita”, ma studi e inchieste internazionali smascherano una narrazione costruita su confronti fuorvianti e metriche ingannevoli. Il metano – componente principale del GNL – ha un impatto climalterante altissimo nel breve periodo e le infrastrutture connesse comportano gravi rischi sanitari e ambientali.
In un clima politico dominato dal silenzio, il GNL diventa un “convitato di pietra” anche a Pesaro: i grandi partiti evitano accuratamente di citarlo, per paura di perdere consensi. Solo alcuni esponenti dell’area ambientalista hanno espresso caute riserve, ma la loro stessa coalizione tende a minimizzare o perfino a sostenere questi progetti.
Il messaggio emerso con forza dall’evento è chiaro: la società civile è presente, consapevole, e pronta ad agire. La politica, al contrario, appare spesso timorosa, distante, complice. Ma – come è stato ricordato più volte nel corso della serata – il silenzio, in questi casi, è una forma di assenso. E il prezzo lo pagano i cittadini.