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Riceviamo e pubblichiamo.
L’Okasa Falconara, stremato dopo 130 minuti di gara1, 2 e 3, più la roulette russa dei rigori, scuce lo scudetto dal petto del Bitonto ed è pronto ora a portarlo in Abruzzo per metterlo in palio nella sfida delle sfide contro il Pescara.
Ha vinto il cuore delle Citizens che, sotto di due gol (Tampa e Grieco), senza coach Domenichetti in panchina espulsa per proteste, hanno recuperato nel secondo tempo con Cortés e Balardin, portando la serie ai supplementari. Dieci minuti di fuoco, dopo il rosso a Renatinha per doppia ammonizione e il tiro libero di Isa Pereira (era il sesto fallo) sotto l’incrocio.
Bitonto subito con il quinto di movimento, colpito ancora da Sestari a porta vuota, sotto di due gol ma non domo. Le stelle brasiliane di Marzuoli avevano ancora la carica per rimettere in pari la serie e portarla ai rigori. Elpidio sbaglia subito, ma poi Pereira, Ferrara e Cortés bucano Jozi. Sul fronte opposto segna Lucileia, sigla Tampa ma sbaglia Diana Santos.
Ultimi sgoccioli: Sestari para su Grieco, Balardin manda in Paradiso le Citizens e il magnifico pubblico del PalaBadiali, che non ha mai smesso di cantare in queste tre lunghissime sfide.
E ora la finalissima. Come tre anni fa, prima dell’ora stoppato ciclo vincente delle bitontine, sarà Pescara-Okasa Falconara che si giocherà domenica 15 giugno alle 21 al Pala Giovanni Paolo II di Pescara.