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PESARO - Con l’Ordinanza n. 37/2024 del Commissario Straordinario alla ricostruzione e il decreto del Presidente n. 314/2024 prendeva vita, a fine 2024, l’accordo fra la Provincia di Pesaro Urbino e il Consorzio di Bonifica per il trasferimento di ruolo di soggetto attuatore da parte della Provincia in favore del Consorzio, al fine della realizzazione di una serie di interventi atti a ripristinare la viabilità pubblica provinciale compromessa dall’alluvione del 16 maggio 2023.
«Presentiamo oggi un importante e decisivo passaggio per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della viabilità pubblica provinciale ricadenti nei Comuni di Fano, Gabicce Mare, Montegrimano Terme, Pesaro, Sassocorvaro Auditore, Montefelcino, Pergola, Cagli, Lunano, Monte Cerignone, Macerata Feltria, Mercatino Conca e Urbino, dopo l’alluvione del 16 maggio 2023. Abbiamo sottoscritto un accordo con il Consorzio di Bonifica, perché dispone di una struttura adeguata a svolgere il ruolo di soggetto attuatore – sottolinea il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini – come già proficuamente dimostrato per la realizzazione degli interventi relativi all’alluvione 2022 che ha colpito la Provincia di Pesaro e Urbino e la Provincia di Ancona. Un’azione che si svolge in sinergia con il vicecommissario agli eventi alluvionali e la Regione Marche, che ringraziamo per la collaborazione».
«I progetti finanziati – evidenzia il dirigente della Viabilità provinciale Mario Primavera - afferiscono a lavori urgenti per il ripristino e la messa in sicurezza della viabilità pubblica provinciale. È fondamentale garantire la transitabilità delle reti viarie che risultano colpite da gravi dissesti costituiti prevalentemente da frane che riducono la larghezza della carreggiata rappresentando un pericolo per gli utilizzatori, causando anche rallentamenti e problemi di viabilità a causa della necessità di senso unico alternato, dovuto alla completa impossibilità di utilizzare una delle due corsie della carreggiata completamente pervasa da fenomeni di frana».
Al 30 giugno del 2025, sono 28 i professionisti (geologi e ingegneri) alle quali il Consorzio ha affidato i lavori necessari a garantire la transitabilità in sicurezza della rete viarie dei vari Comuni interessati.
«Abbiamo realizzato 14 progetti che “accorpano” più interventi su diversi Comuni - spiega l’ing. Stefano Postacchini, Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.) del Consorzio; andremo per lo più a risolvere episodi franosi che, riducendo la larghezza delle carreggiate, sono andati a limitare la sicurezza di alcuni tratti stradali e a creare notevoli disagi e disservizi nella viabilità pubblica. Ci muoveremo con gabbionate di contenimento e riprofilature delle aree franate per la messa in sicurezza di pareti e scarpate. Laddove possibile, cercheremo di usare lo stesso materiale coinvolto nel dissesto. Abbiamo previsto la realizzazione di muri di sostegno in cemento armato e opere di sottofondazione su pali, sistemazioni idrauliche superficiali e profonde, con drenaggi e canalizzazioni, il ripristino funzionale e strutturale delle sedi stradali danneggiate. Visti gli esecutivi dei 28 professionisti che andranno ad operare e il coordinamento unico del Consorzio, confidiamo di consegnare tutti i lavori nei tempi definiti dall’accordo lasciando che i danni provocati dall’alluvione diventino solo un brutto ricordo».
Francesca Gironi, Presidente dell’Assemblea del Consorzio di Bonifica, sottolinea invece l’importanza della sinergia fra istituzioni e il ruolo di servizio che il Consorzio può svolgere vista la struttura e le competenze tecniche in tale ambito: «Le alluvioni hanno segnato profondamente la nostra Regione ma hanno anche tracciato la strada da percorrere insieme per poter arginare i danni del cambiamento climatico in atto. Viviamo un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico ed eravamo forse impreparati alla violenza di episodi come quelli che si sono succeduti negli ultimi anni. Oggi, abbiamo l’opportunità di cambiare le cose, lavorando tanto per ripristinare quanto soprattutto per prevenire. È con questa logica, e seppur con tempistiche stringenti, - prosegue Francesca Gironi – che il nostro Ente ha accolto la richiesta della Provincia di Pesaro Urbino di essere individuato come soggetto attuatore per la realizzazione degli interventi destinati al ripristino della viabilità sui vari Comuni della Provincia. L’augurio che ci facciamo, almeno per il futuro, è che anche nelle Marche si segua la logica adottata da molte altre regioni italiane dove la manutenzione del reticolo idrografico viene intesa come attività a beneficio universale nella quale investire in maniera ampia e condivisa. Smetteremo così di rincorrere l’emergenza e saremo più preparati ad affrontare tanto le alluvioni quanto la siccità».
Sulla stessa riga anche l’ing. Stefano Babini, vicecommissario per l’alluvione: «Tre alluvioni in due anni hanno messo a dura prova la nostra regione. Già dalla devastante alluvione del settembre 2022, il commissario Acquaroli ha richiesto la collaborazione di tutti gli attori istituzionali coinvolti. Abbiamo iniziato da subito a collaborare con il Consorzio di Bonifica che ringraziamo per il lavoro svolto finora. L’esperienza positiva a mio avviso del 2022 si è voluta replicare anche per le altre alluvioni del ‘23 e ‘24. Grazie anche alla Provincia di Pesaro per la costante disponibilità e collaborazione a partire dai tecnici e da tutta l’amministrazione provinciale. Insieme ce la faremo. Un grazie particolare mi sia concesso al Governo Nazionale che ha messo a disposizione le risorse necessarie - mai come in questi ultimi anni - per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la mitigazione del rischio».
Gli interventi sono finanziati attraverso il PNRR per un valore complessivo di circa 15 milioni di Euro. Il ruolo di soggetto attuatore è stato riconosciuto al Consorzio di Bonifica delle Marche in con l’Ordinanza del Presidenza del Consiglio dei Ministri N. 48/2025, firmata da Fabrizio Curcio, Commissario Straordinario alla Ricostruzione nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche.


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