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ANCONA - Da 3 a 7: i numeri parlano chiaro. I femminicidi registrati nelle Marche sono più del doppio rispetto all’anno precedente. Aumentati in regione anche i reati connessi ad atti persecutori (da 461 a 478). I dati sulla cosiddetta violenza di genere sono contenuti nella relazione del Procuratore generale presso la Corte d’appello di Ancona Roberto Rossi che intervenendo all’inaugurazione dell’Anno giudiziario nelle Marche ha parlato di "piaga". Su questo fronte, ha riferito, che gli Uffici requirenti si sono "prontamente adeguati a livello di organizzazione interna" alle nuove normative riguardanti anche i termini entro i quali sentire le persone offese e valutare se applicare una misura cautelare. Anche in termini di "tempestività dell’azione", ha osservato, "non si registrano criticità nel distretto e il numero di misure richieste (282) testimonia l’attenzione che viene data al fenomeno". "Nondimeno - osserva - i dati statistici riferiscono di come la situazione complessiva, lungi dal registrare una qualche flessione appare in costante aumento". Elementi da cui, conclude il pg, "non può che trarsi la considerazione di come la mera azione repressiva, pur doverosa e necessaria, non sia da sola adeguata e sufficiente a contrastare il fenomeno ove non si agisca in modo incisivo e pressante sulla componente culturale ed educativa, in modo da sradicare la mentalità più diffusa di quanto probabilmente siamo disposti ad ammettere, che interpreta il rapporto sentimentale con la donna in termini proprietari e di dominio". Preoccupazione destano anche i "fenomeni di criminalità minorile caratterizzati da un sempre crescente diffusione dell’uso di modalità violente". Tra i reati connessi: 39 rapine, 20 estorsioni, 264 procedimenti per violazioni di norme sugli stupefacenti, 16 per violenza sessuale anche di gruppo, 20 per reati di pedofilia e pedopornografia. "Dati preoccupanti - commenta Rossi - se si considerano le dimensioni demografiche e le condizioni socio-economiche complessive del Distretto, che mostrano l’urgenza di interventi che vadano ben al di là di quelli della mera repressione penale". Su questo fronte, il Pg segnala, una "clamorosa inadeguatezza dell’organico della Procura minorile composto da un Procuratore e un solo sostituto"

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