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Dopo l’udienza di convalida fermo davanti al magistrato del tribuanel centrale n. 3 dell’Audiencia Nacional, Andrea Cavallari è stato trasferito al centro penitenziario di Brians (Barcellona), dove resterà in custodia cautelare in attesa del completamento della procedura di estradizione in Italia. Lo confermano all’ANSA fonti giuridiche. Il 26enne modenese, condannato per la strage di Corinaldo, evaso durante un permesso per la laurea lo scorso 3 luglio dal carcere bolognese di Dozza e arrestato giovedì mattina in un albergo a Lloret del Mar, sulla costa catalana, è stato assistito durante l’udienza da un difensore d’ufficio. Dai dettagli emersi, per la sua fuga e latitanza in Spagna Cavallari avrebbe goduto di appoggi di fiancheggiatori, sui quali è puntata ora l’attenzione degli investigatori del Nucleo Fugitivos della polizia nazionale in Catalogna, che hanno lavorato in stretta collaborazione con i carabinieri del Nic per arrestare il latitante. Non si spiega altrimenti, segnalano all’ANSA fonti investigative, quello che in gergo di polizia è chiamato il ’kit del fuggiasco’ di cui era in possesso il giovane durante la sua fuga di due settimane: documenti falsi, una carta di credito intestata a una donna, utilizzata durante gli spostamenti e il viaggio dall’Italia in Spagna via terra, e soldi falsi. Almeno 800 euro in banconote falsificate da 20 euro, sono stati sequestrati nel suo bagaglio al momento dell’arresto. Un kit di ’assistenza’ durante la latitanza, che Cavallari avrebbe ottenuto da fiancheggiatori, non escluse persone conosciute nel carcere bolognese, che lo avrebbero aiutato a preparare l’evasione e la fuga in Spagna, è l’ipotesi degli investigatori.

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