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Una lettera, scritta da Luca Traini, attualmente detenuto nel carcere anconetano di Barcaglione, è arrivata ad Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la giovane romana il cui tragico destino ha segnato le cronache il 30 gennaio 2018.

La vicenda è nota: la 18enne si era allontanata da una comunità terapeutica per poi essere trovata morta e fatta a pezzi in un trolley abbandonato sul ciglio della strada. Una morte atroce per mano di un pusher nigeriano  Il 3 febbraio 2018, a seguito di questo terribile dramma, Luca Traini impugna una pistola e comincia ad esplodere colpi di pistola a caso, colpendo sei persone di origine africana per vendicare la giovane Pamela.

Oggi, dal carcere, Traini comunica attraverso il suo legale, l’avvocato Sergio Del Medico e spiega di aver inviato una lettera di vicinanza e cordoglio ad Alessandra Verni, che lui considera "una cara amica".

L’avvocato Del Medico riferisce che Traini sta attivamente lavorando per lasciarsi alle spalle il suo passato, cercando di rimanere in disparte e focalizzarsi sulla propria rieducazione. Un segno tangibile di questo impegno è la sua iscrizione alla Facoltà di Agraria, un passo coraggioso verso un futuro diverso.

L’ultimo esame sostenuto da Traini, superato con il massimo dei voti una settimana fa, rappresenta una testimonianza della sua dedizione a cambiare e a costruire una nuova prospettiva di vita. Questo gesto, unito alla lettera inviata ad Alessandra Verni, suggerisce un profondo desiderio di riscatto e redenzione.

Il tempo passato in carcere può spesso essere un periodo di riflessione e di ricerca interiore. Nel caso di Luca Traini, sembra che stia cercando di trasformare la propria esistenza, abbracciando l’opportunità di istruirsi e di crescere personalmente.

 In un contesto di dolore e perdita, emerge la speranza che, attraverso la consapevolezza e la responsabilità, si possa costruire un futuro migliore per tutti coloro coinvolti in questo tragico capitolo della storia italiana.




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