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C’è movimento al casolare di Castelplanio dove lo scorso 20 gennaio sono stati trovati resti umani che gli inquirenti sono certi appartengano ad Andreea Rabciuc. I carabinieri sono arrivati al civico 26 per svolgere ulteriori sopralluoghi nella casa di campagna, naturalmente posta sotto sequestro. Sul posto anche il sostituto procuratore Irene Adelaide Bilotta. Ulteriori indagini servono forse per stabilire se in quelle stanze la giovane 27enne fosse stata da sola o se c’era qualcuno con lei. La procura infatti ha disposto ulteriori accertamenti per capire in particolare se Simone Gresti, unico indagato, sia mai entrato in quell’edificio.
Le ipotesi di reato a carico di Gresti sono istigazione al suicidio, omicidio volontario, sequestro di persona e spaccio di stupefacenti, ma non è escluso che se ne aggiungano altre. Gli inquirenti stanno approfondendo la natura della relazione tra i due, e gli eventi che possono aver portato alla morte della giovane. A far propendere verso l’ipotesi del suicidio, il ritrovamento di una sciarpa legata a una trave, e di una scritta su un’altra asse di legno: anche su questa sono in corso approfondimenti. Intanto si aspettano i risultati definitivi del Dna e degli esami radiologici sulle ossa.
Chi è entrato dunque in quel rudere? Alcuni Youtuber poco tempo dopo la sparizione della giovane erano entrati per fare un video postandolo anche sui social ma non avevano visto nulla ne sentito alcunché. Dentro quel casolare durante le ricerche è entrato anche un vigile del fuoco mentre la zona circostante è stata perlustrata da carabinieri e protezione civile. Nessuno si è accorto di nulla per quasi due anni finché il proprietario non è entrato per recuperare della legna e si è accorto di quelle ossa scomposte lanciando l’allarme. 

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