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 E’ durata un paio d’ore stamane l’udienza preliminare sull’omicidio di Pierpaolo Panzieri. Il gup Giacomo Gasparini è chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio pluriaggravato a carico di Michael Alessandrini, il 31enne pesarese, giudicato parzialmente incapace di intendere e volere, che ha ammesso di aver ucciso la sera del 20 febbraio di un anno fa l’amico Pierpaolo, di 27 anni, sferrandogli 23 coltellate durante una cena a casa della vittima. Gli avvocati della difesa Salvatore Asole e Carlo Taormina hanno subito presentato delle eccezioni, la principale è stata quella di chiedere al giudice di valutare come sia possibile sostenere l’aggravante della premeditazione con la parziale incapacità mentale. A questa eccezione, ha risposto la parte civile (avvocati Paolo Biancofiore e Fabio Anselmo), sostenendo che il residuo di capacità intellettiva ha permesso ad Alessandrini di premeditare l’omicidio tanto da pianificare, prima di quella notte, la fuga verso l’Ucraina, chiedendo soldi alla nonna e procurandosi l’auto del padre. Il giudice si è riservato di decidere. Padre, madre, fratello e nonna materna della vittima si sono costituiti parte civile. La mamma Laura ha detto subito dopo la fine dell’udienza di aspettarsi l’ergastolo per Alessandrini, "perché deve pagare col massimo della pena per l’orrore che ha fatto". L’udienza è stata aggiornata al 19 febbraio. Fuori dal tribunale, degli amici di Pierpaolo hanno tenuto stretta al petto la sua foto come ricordo di "un ragazzo solare, strappato alla vita in maniera assurda". 

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