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ANCONA – Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, replica duramente alle critiche mosse dal centrosinistra sulla Zona Economica Speciale (Zes) e rilancia con forza i meriti dell’attuale governo. Durante la presentazione della lista “Noi Moderati” ad Ancona, affiancato dal leader del partito Maurizio Lupi, Acquaroli ha definito «pretestuose e umilianti» le accuse secondo cui la misura sarebbe priva di copertura finanziaria.

«Hanno detto che la Zes non è finanziata e che serviva un decreto legge, ma in realtà ci sono già miliardi a disposizione» ha affermato. «Trovo queste polemiche offensive per le imprese, per i giovani e per la storia delle Marche». Il governatore ha poi ricordato che «dal 2018 i territori chiedevano la Zes» e ha attribuito l’attuale svolta alla volontà politica dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. «Per anni chi era a Bruxelles o al governo non ci ha concesso nulla. Ora, con Fitto e il ministro Foti, è diventata realtà e finalmente ci viene riconosciuta».

Alle accuse dell’opposizione, secondo cui il provvedimento sarebbe solo una manovra elettorale in vista delle regionali, Acquaroli risponde con sarcasmo: «Dicono che non si doveva fare ora solo perché si vota. Allora anche l’Umbria avrebbe dovuto rinunciare per rispetto delle Marche? È ridicolo».

A chiarire ulteriormente la posizione dell’esecutivo è intervenuto anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. In sede di question time ha ribadito che il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 agosto prevede misure con copertura finanziaria per l’anno 2025 e che «non pregiudicheranno gli spazi riservati alle regioni che già beneficiano della Zes». Inoltre, ha assicurato che la prossima legge di bilancio «rifinanzierà la misura tenendo conto del nuovo perimetro».

Non si è fatta attendere la replica di Matteo Ricci, eurodeputato e candidato alla presidenza per il centrosinistra: «Acquaroli è stato parlamentare, dovrebbe sapere che se una misura è urgente si fa un decreto legge, non un disegno che impiegherà mesi per l’approvazione». Secondo Ricci, «non solo mancano i fondi, ma il provvedimento è scritto “ad invarianza di bilancio”, quindi senza nuovi stanziamenti. È una presa in giro: le Marche non sono una Zona Economica Speciale, ma una Zona Elettorale Speciale».

Il dibattito è destinato ad accendersi ulteriormente nelle prossime settimane, con la campagna elettorale per le regionali ormai nel vivo. Sullo sfondo, la speranza delle imprese marchigiane di poter finalmente accedere agli incentivi e alle semplificazioni promesse dalla Zes, mentre si attende che il Parlamento trasformi il disegno di legge in provvedimento operativo.


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