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GROTTAMMARE - Riconoscere e sostenere sistemi produttivi locali omogenei, caratterizzati da una forte concentrazione di imprese e da un’organizzazione interna peculiare. Questo è l’obiettivo del Distretto florovivaistico della Marche che questa mattina è stato presentato a Grottammare, nella sala Kursaal. Un settore che si prepara a vivere un nuovo corso, come rimarcato dal sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Luigi D’Eramo e dall’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini.
Hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e Giordano Nasini direttore Coldiretti Ascoli Fermo.
“La creazione di questo Distretto è un’iniziativa intelligente per fare rete e creare squadra – ha affermato il sottosegretario D’Eramo –. Credo che, come per altri distretti creati qui nelle Marche, sia stato fatto un lavoro eccezionale che consentirà di compiere un salto di qualità e valorizzare tutto il settore. Sono molto soddisfatto di quanto ha realizzato finora la Regione Marche”. D’Eramo ha inoltre citato i numeri importanti legati all’economia del comparto in Italia, ai primi posti in Europa per export e produzione. Ricordando la recente legge delega nazionale dedicata al florovivaismo, che ha lo scopo di creare un quadro normativo organico per la produzione, la commercializzazione, la valorizzazione e l’utilizzo dei prodotti, il sottosegretario ha sottolineato l’impegno del Masaf e ha evidenziato che il Distretto florovivaistico marchigiano potrà rappresentare un ulteriore volano di sviluppo per il territorio.
“Dopo la presentazione ieri del Distretto cerealicolo – ha detto Antonini - oggi è un altro momento molto importante per il territorio, la Regione e i tanti produttori di florovivaismo marchigiani”. “Il Distretto – ha poi spiegato l’assessore - è uno strumento fondamentale per la crescita e la promozione del settore poiché ha un’importanza storica e strategica per l’economia e l’identità delle Marche, in particolare nell’area meridionale, ottenendo importanti riconoscimenti. Proprio per valorizzare appieno questo patrimonio e renderlo più competitivo, è stato istituito il Distretto Florovivaistico delle Marche”.
“Stiamo realizzando qualcosa di storico – ha dichiarato Nasini - È il primo distretto florovivaistico in Italia e abbiamo l’onore di realizzarlo qui nelle Marche. Ad oggi hanno aderito circa 130 aziende che occupano un totale di 500 addetti, con un valore del fatturato che supera ampiamente i 30 milioni di euro. Sono numeri importanti per un settore che sicuramente rappresenta un’eccellenza per questa parte delle Marche. Dobbiamo continuare a raccogliere adesioni e far diventare ancora più forte questo strumento fondamentale e strategico per il futuro del settore, capace di offrire benefici anche di fronte ai cambiamenti climatici in atto”.
Il Distretto florovivaistico rientra nella categoria dei Distretti delle Piccole e Medie Imprese (P.M.I.) con l’obiettivo principale di
Per essere riconosciuto, un distretto deve soddisfare precisi requisiti, tra cui: elevato livello di integrazione produttiva, sede legale o operativa nelle Marche e un accordo formale tra i partecipanti. Tra i requisiti specifici richiesti per i distretti delle PMI specializzati che operano in un unico settore produttivo): la presenza di almeno 100 imprese agricole in 15 Comuni contigui, 150 addetti complessivi, almeno 5 imprese di condizionamento e con un volume d’affari complessivo di almeno 5M€.
Possono partecipare sia imprese agricole singole e associate che enti locali, organizzazioni professionali, imprese turistiche e di ristorazione, a patto che il potere decisionale resti saldamente nelle mani dei rappresentanti delle aziende agricole.
Il Distretto Florovivaistico delle Marche, nato grazie all’impegno di Francesco Balestra, imprenditore del settore, che se ne è fatto promotore, si distingue da una semplice associazione di produttori, agendo come vero e proprio strumento di governance del territorio.
L’accordo di distretto presentato, sottoscritto da 130 aziende aderenti, si prefigge obiettivi ambiziosi: la valorizzazione territoriale, la promozione e visibilità, la crescita dell’importanza del settore a livello nazionale e internazionale attraverso attività promozionali mirate, il supporto alle imprese, la competitività e la cooperazione, lo sviluppo economico.
“Questa nuova struttura macroeconomica – ha evidenziato Antonini - è in grado di rafforzare l’identità delle produzioni del territorio e di farle uscire dall’anonimato. Potrà agire da traino per le aziende del settore, facilitando l’accesso a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, e sarà in grado di rafforzare la cooperazione tra le imprese attraverso la creazione di reti e la definizione di strategie comuni per la riduzione dei costi. Questo strumento in sintesi potrà portare benefici economici per l’intera regione, attirando anche un turismo di qualità e destagionalizzato.
“Il Distretto florovivaistico – ha concluso Antonini - non quindi è solo un riconoscimento, ma un’entità operativa che intende realizzare una serie di attività concrete per il suo sviluppo, trasformando un patrimonio di singole eccellenze, fatto di esperienza, capacità e competenze, in una rete coesa e competitiva, capace di valorizzare il territorio e di attrarre nuove risorse e opportunità”.