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PESARO - Non sono contro un nuovo ospedale a Pesaro. Ritengono che sia necessario, ma non lo vogliono a Muraglia. Il comitato "No Ospedale a Muraglia" ha organizzato questa mattina lungo via Lombroso una protesta. Una trentina di manifestanti, anche con il sostegno di altri comitati e di qualche esponente politico, davanti alla struttura sanitaria che verrà ampliata. E’ l’ultimo tentativo per cercare di frenare l’operazione. Le demolizioni da parte della Regione si avvicinano. Ma loro sono pronti a dare battaglia. Portavoce del comitato è Daniela Ferri, che ai cronisti presenti ha illustrato tutte le motivazioni della loro protesta contro la location di Muraglia. Presente anche l’avvocato Pia Perricci, che nella veste di legale del comitato presenterà un ricorso al Tar contro il sito.
"Questa manifestazione è promossa da un gruppo di cittadini residenti nel quartiere Muraglia, che, consapevoli delle gravi criticità urbanistiche, ambientali e idrogeologiche legate alla costruzione del nuovo ospedale in questa zona, si sono costituiti in comitato". "No ospedale a Muraglia" elenca le motivazioni di questa contrarietà al sito del quartiere a sud di Pesaro. "Un attacco urbanistico senza precedenti: Il progetto prevede, oltre al ben noto lotto delle torri, due edifici alti quasi 40 metri in un quartiere di case a due piani, anche l’attivazione di altri due lotti edificabili, con un impatto devastante sulle colline circostanti e sull’identità stessa del quartiere. Vuol dire, snaturare completamente la realtà dei luoghi e stravolgere la vita dei residenti; un sito inadatto alla funzione ospedaliera: L’area scelta, individuata per la costruzione del nuovo ospedale, non é un sito idoneo perché le ridottissime dimensioni renderebbero la struttura non espandibile in futuro. Inoltre, presenta caratteristiche idrogeologiche preoccupanti, essendo situata su terreno argilloso e con falde acquifere, in una zona a rischio esondazione per la vicinanza al fiume Genica. La mancata realizzazione di un’adeguata cassa di espansione aggraverebbe il rischio di allagamenti nell’intera area sud della città; viabilità insufficiente: l’area è servita da una strada inter-quartieri a due corsie, senza corsia di emergenza, e non supporta il traffico che un grande ospedale comporterebbe, soprattutto in situazioni di emergenza. Difatti potrebbe essere facilmente bloccata da un incidente o da una esondazione; Danno ambientale: L’intervento prevede l’abbattimento di numerosi alberi e la distruzione di boschetti di oltre 20 anni, co gravi conseguenze sull’ecosistema locale e sulla qualità della vita nel quartiere. I boschi difatti sono un polmone verde per l’intero quartiere e per la città tutta; costi fuori controllo e spreco di denaro pubblico Il sito di Muraglia richiederà spese aggiuntive non previste, causate dalle sue criticità; I tempi di costruzione si allungheranno, e le risorse già stanziate potrebbero non bastare. Si rischia inoltre la demolizione di edifici recentemente costruiti, come la RSA Tomasello, causando un inaccettabile spreco di fondi pubblici". Per il comitato "alternative concrete esistono: Chiediamo alle autorità di rivalutare la scelta del sito, considerando ad esempio l’area di Case Bruciate, molto più adatta per dimensioni, sicurezza e razionalità urbanistica, e con un impatto positivo sull’intera collettività". 

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