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L’inferno tra le mura di casa, le botte alla madre incinta. Un incubo quello vissuto da una bimba di quattro anni e dalla sua mamma a cui solo l’intervento della polizia ha messo fine. Nei guai un 43enne del Bangladesh ritenuto responsabile di una lunga serie di maltrattamenti ai danni della moglie, una giovane connazionale di 23 anni, e della figlia piccola. L’ultimo episodio, qualche giorno fa, quando avrebbe addirittura preso a bastonante la compagna incinta, davanti alla loro bimba di appena quattro anni. Esasperata, dolorante e spaventata, la donna si è incamminata lungo la statale Adriatica, tenendo in braccio la bambina. E’ stata subito notata da una volante della Squadra Mobile della Questura di Ancona che stava eseguendo un servizio di controllo del territorio: la donna appariva provata, agitata, in stato di choc.
Immediatamente gli agenti hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che, giunta sul posto, ha prestato assistenza alla donna trasportandola all’ospedale Salesi per le cure del caso. Ai sanitari la 23enne ha raccontato l’orrore sopportato per anni a causa delle continue botte e violenze consumate tra le mura domestiche della casa in cui la famiglia vive, ad Ancona.
A quel punto è stato immediatamente attivato il codice rosa per la donna e la figlia e in seguito alle indagini avviate dalla Procura, gli agenti della squadra mobile hanno appurato che il racconto fornito dalla giovane mamma era drammaticamente vero. Nei confronti del 43enne, indagato per maltrattamenti e lesioni aggravati dalla convivenza con le vittime - il gip di Ancona ha disposto
l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla donna e alla figlia, ad una distanza non inferiore a 500 metri. All’uomo è stato anche applicato il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con moglie e figlia.