Condividi:


La polizia di Stato ha arrestato un presunto scafista nel territorio della provincia di Ascoli Piceno. L’uomo è stato accusato di essere il pilota di un’imbarcazione che trasportava 48 migranti al largo delle coste libiche. Questi migranti erano stati successivamente raccolti dalla nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere e portati ad Ancona, dove sono sbarcati nel febbraio 2023. Insieme a loro, l’uomo in questione era sceso a terra ed è stato arrestato oggi in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip di Ancona.

Si tratta di un nordafricano di meno di 40 anni, accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L’accusa è aggravata dall’esposizione a pericolo per la vita di numerose persone su un’imbarcazione considerata insicura e inadeguata. Un arresto che rappresenta l’episodio di un’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale di Ancona, avviata dalle testimonianze dei migranti sbarcati ad Ancona.

Le indagini sono state condotte dal Sisco (Sezioni Investigative del Servizio Centrale Operativo), una nuova articolazione della Polizia di Stato. Questa mattina, il personale della Sezione Investigativa di Ancona, del Servizio Centrale Operativo, in collaborazione con la Squadra Mobile di Ascoli e con le Volanti della Questura ascolana, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, su disposizione del gip del tribunale di Ancona.

Al momento, dagli atti di indagine, non emergono elementi che suggeriscano l’appartenenza dell’uomo a una rete criminale specializzata nella tratta di persone. Sono stati effettuati vari accertamenti a livello internazionale, condivisi con Europol, e non sono esclusi ulteriori sviluppi su questa vicenda.

L'uomo è stato rintracciato in provincia di Ascoli, dove risiedeva con documenti provvisori. Dopo un periodo di occupazione stagionale lungo la costa, aveva un contratto di lavoro a tempo determinato presso un'attività di ristorazione. Secondo gli investigatori del Sisco avrebbe accettato di guidare l'imbarcazione per avere la possibilità di arrivare in Italia. Durante le indagini sono stati individuati dati, informazioni ed elementi riconducibili a soggetti coinvolti nell'organizzazione dei viaggi dei trasmigranti, sulla rotta Egitto-Libia-Italia. In particolare la condivisione delle risultanze investigative con Europol ha permesso di apprendere che i dati e i metadati individuati erano evidenziati anche nel quadro di alcuni riscontri operati da Europol su input dell'Agenzia Frontex e nell'ambito di altre attività di indagine svolte nel Regno Unito. Secondo quanto diffuso dalla struttura di Europol che si occupa di reati in materia di tratta e di immigrazione clandestina, le evidenze individuate ed accertate nell'ambito di questa inchiesta, congiuntamente a quelle emerse nelle investigazioni di altri Paesi europei, hanno permesso di corroborare e suffragare gli indizi a carico di alcuni trafficanti internazionali.

Tutti gli articoli