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Una storia da film: una badante e il suo compagno, sospettati di aver manipolato una delle vedove più facoltose della città per ottenere il controllo dei suoi beni. In questa trama, anche un consulente finanziario e un avvocato sembrano essersi coinvolti, proprio come nei migliori film gialli.
La badante, una donna di 49 anni, avrebbe persuaso la 94enne vedova a cedere tutte le sue proprietà a lei e al suo compagno, un uomo di 65 anni. Nel testamento, erano previsti due appartamenti sulla riviera del Conero e polizze vita dal valore superiore al milione di euro. Inoltre, la badante avrebbe ottenuto un assegno di 350.000 euro, oltre a prelievi di denaro dal conto corrente della signora, per un totale di circa 150.000 euro.
Le accuse, che saranno vagliate in udienza preliminare il 21 maggio, includono anche l’ipotesi di circonvenzione di incapace. Si sostiene che la donna anziana sia stata influenzata dalla badante, complice la sua situazione di isolamento dovuta alla pandemia di COVID-19, a privarsi dei suoi beni. Non avendo eredi diretti, la signora aveva denunciato parenti di sesto grado per molestie.
Le indagini della Finanza, avviate su segnalazione dei parenti della presunta vittima nel settembre 2020, hanno portato al divieto di avvicinamento della badante e del compagno nei confronti dell’anziana. Nel frattempo, una perizia psichiatrica ha indicato che la donna era capace di intendere e volere, ma si trovava in una condizione di particolare fragilità.
Nel frattempo, in sede civile, gli eredi sono riusciti a ottenere la nullità delle donazioni e la revoca del testamento. In una causa separata, la badante è stata condannata a restituire circa 500.000 euro alla donna di cui si prendeva cura.

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