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Dante Alighieri sarebbe stato a Fermo. Le fonti storiche che ne testimoniano il passaggio sono due pergamene risalenti al ’300 e conservate nell’Archivio di Stato di Fermo. In questi documenti appare il nome di Jacopo Alighieri, il figlio di Dante e a fare la scoperta sono stati Rita Monaldi e Francesco Sorti, autori della trilogia "Dante di Shakespeare, come è duro calle", un’opera particolare che vuole mettere a paragone i due grandissimi della letteratura. Nel ricostruire gli spostamenti di Dante dopo l’esilio, argomento del terzo volume, Monaldi e Sorti si soffermano sulla permanenza di Dante nelle Marche e da qui la scoperta. Ci sono anche testimonianze di esuli fiorentini a Fermo nello stesso periodo, che si trovavano in quella parte della città che, ancora oggi, porta il nome di Contrada Fiorenza. Altro riferimento fermano alla dinastia di Dante Alighieri è il "Vicolo degli Elisei", che prende il nome dagli avi di Dante, la famiglia Elisei appunto.
Oltre al documento storico del 1306, stipulato a Montolmo, l’attuale Corridonia, che è una multa per danni di guerra del figlio del sommo poeta, ci sono anche legami linguistici. Il padre della lingua italiana, quale Dante è ritenuto, trova tracce di duecento anni prima proprio nelle Marche, nell’Abbazia di Fiastra.
Una notizia, quella del passaggio di Dante a Fermo che contribuisce ad accrescere il patrimonio culturale della città.
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