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C’è poco da festeggiare l’8 marzo se sono quotidiani gli interventi delle forze dell’ordine per casi di violenza domestica. Il Questore di Fermo, Luigi Di Clemente, ha emesso negli ultimi giorni ben 3 provvedimenti di ammonimento nei confronti di altrettanti uomini violenti.


Uno di loro, non si è preoccupato neppure della presenza della figlia di pochi mesi.Si è scagliato contro la convivente che chiamando il 112 terrorizzata ha raccontato ai poliziotti di essere stata aggredita e percossa dal compagno, a seguito di una violenta lite scaturita per futili motivi. L’uomo, già noto alle forze di polizia, per precedenti penali, è stato convocato in Questura e formalmente ammonito a non assumere più atteggiamenti violenti nei confronti della donna.


Stessa sorte è toccata ad un cittadino di nazionalità indiana che rientrato a casa completamente ubriaco, ha aggredito fisicamente la compagna convivente la quale è riuscita a chiedere aiuto. I Carabinieri intervenuti per gli accertamenti, hanno richiesto l’intervento dei sanitari, che hanno trasferito la vittima al Pronto Soccorso del Murri. Qui è stata medicata al braccio, e poi dimessa con una prognosi di cinque giorni.
Nonostante ciò la donna non ha voluto sporgere querela nei confronti del marito, i militari hanno comunque trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, avvisando l’ufficio specializzato della Divisione Anticrimine, che dietro nulla osta dell’autorità giudiziaria, ha avviato una rapida istruttoria che si è conclusa con l’emissione dell’ammonimento del Questore per violenza domestica.

L’ultimo provvedimento d’urgenza, emesso dal Questore Luigi Di Clemente per violenza domestica, riguarda una lite scaturita in casa tra una madre ed il figlio cinquantenne. Una discussione nata per problemi di convivenza all’apice della quale il figlio ha minacciato l’anziana con un martello. La malcapitata è riuscita a chiedere l’aiuto della figlia, che ha chiamato il numero unico di emergenza. La signora, non sentendosi più sicura, ha poi deciso di andare a vivere con la figlia. I soggetti ammoniti sono stati avvisati della possibilità di rivolgersi, a titolo gratuito, ai Servizi Sociali dei Comuni di residenza o ai Centri Specializzati presenti sul territorio, come previsto dal protocollo “Zeus”.

(foto di repertorio)

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