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L’AQUILA - Tanta gioia e reazioni positive da parte di enti e rappresentanti politici e istituzionali alla proclamazione dell’Aquila Capitale della Cultura 2026.

C’è entusiasmo da parte del sottosegretario Luigi D’Eramo. "Quella di oggi - scrive - è una grande vittoria per L’Aquila, per gli aquilani e per tutti gli abruzzesi. Una soddisfazione enorme per l’intera regione per la quale ringrazio il sindaco Pierluigi Biondi, l’amministrazione comunale e tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo traguardo. Un traguardo meritatissimo per una città che, dopo il sisma del 2009, ha avuto la grande forza e capacità di rialzarsi".

"L’Aquila bella me’ ("L’Aquila bella mia") - ricorda l’onorevole Elisabetta De Blasis - i pastori aquilani pronunciavano questa frase al ritorno della transumanza dopo esserne stati lontani, con gli occhi accecati dalla bellezza della città che era sbiadita nei ricordi dei lunghi mesi girovaghi. Così oggi tutta l’Italia dopo la proclamazione de L’Aquila come capitale italiana della cultura".

Il senatore dei Fratelli d’Italia Guido Liris parla di "coronamento di un sogno perseguito a lungo ed è un traguardo straordinario che va dedicato alla memoria delle 309 vittime del terremoto del 2009", mentre il suo compagno di partito Etelwardo Sigismondi si complimenta "con tutte le figure istituzionali e culturali che hanno contribuito all’ottenimento di questo importante risultato".

Peraltro, l’annuncio dell’assegnazione del titolo all’Aquila è arrivato durante lo svolgimento dell’evento a Roma dedicato all’istituzione della Capitale della mobilità sostenibile con interventi del senatore Sigismondi, affiancato da Michele Fina del Pd, primi firmatari del Ddl bipartisan sulla Capitale italiana della mobilità, con il senatore Costanzo Della Porta. "Quella della Capitale italiana della mobilità sostenibile è un’idea che si va concretizzando - ha detto Fina -. Come per la Capitale italiana della Cultura, quella della Capitale della mobilità è un’idea, un progetto che può spingere a buone pratiche all’insegna delle reti tra comuni e realtà territoriali. La mobilità sostenibile non è una scelta facoltativa ma obbligatoria". 

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