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Dai controlli serrati a bordo della Ocean Viking sono stati scoperti anche due migranti già espulsi dall’Italia più volte. Erano tra i 336 naufraghi salvati dalle acque del Mediterraneo. La polizia, dopo gli accertamenti medici e le pratiche di identificazione terminate solo in mattinata al Palaindoor di Ancona, hanno arrestato un tunisino di 27 anni e un pakistano di 36 anni per aver violato il provvedimento di espulsione.

Ad entrambi era stata rigettata la richiesta di asilo e nel 2021 erano stati imbarcati a bordo di aerei preposti al rimpatrio. I due arresti sono stati convalidati oggi dal Tribunale di Ancona per entrambi e il giudice ha disposto l’obbligo di firma fino al termine della procedura: per il pakistano presso carabinieri di Morrovalle, per il tunisino all’ufficio immigrazione della Questura dì Ancona. I legali hanno chiesto i termini a difesa per valutare un rito alternativo. La direttissima si terrà il 23 aprile per il 27enne e il 7 maggio per il 36enne.

Il giudice ha già dato il nulla osta per l’ennesima espulsione. Al giudice Carlo Cimini Il 27enne, difeso dall’avvocato Riccardo Somma, ha riferito che il nuovo tentativo di entrare in Italia era per raggiungere un parente a Morrovalle. Il 36enne - assistito dall’avvocato Daniele Sandroni, ha spiegato che credeva che il provvedimento di espulsione avesse una validità limitata.

Non era la prima volta che i due migranti tentavano l’ingresso in Italia tramite barconi. II pakistano, che fa il fornaio, sarebbero stato protagonista di 11 ingressi irregolari in Italia, tra il 2010 e l’ultimo.

Nel 2021 era stato oggetto di un ordine di espulsione della Prefettura di Udine. La Ocean Viking, nave della ong Sos Méditerranée, lo ha preso a bordo nei giorni scorsi, insieme ad altri 25 migranti che erano su un gommone partito dalla Libia e colato a picco: è sopravvissuto al naufragio che ha causato almeno 60 morti. In passato era stato espulso anche dalla Prefettura di Macerata. II tunisino invece aveva alle spalle due ingressi irregolari: nei primo caso era stato controllato a Melfi (Potenza), nel secondo a Lampedusa (Agrigento). L’ultima espulsione portava la firma del Prefetto di Potenza.

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