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Ad Acquaviva nel Venerdì Santo si rinnova la tradizionale processione del Cristo Morto, un evento intriso di storia e spiritualità, risalente sicuramente a un’epoca antecedente al 1750. Tuttavia, quest’anno, questo antico rito assume un significato particolare, poiché il catafalco del XVIII secolo che ospita l’immagine lignea del corpo del Signore, risalente al XVI secolo, è stato oggetto di un completo restauro, riportandolo ai suoi antichi splendori.
Non solo il catafalco ha ricevuto un nuovo vigore, ma anche le statue in cartapesta, anch’esse testimoni di un passato lontano, sono state oggetto di un accurato restauro. Questo impegno nel preservare e valorizzare il patrimonio storico e religioso della comunità di Acquaviva Picena è testimonianza dell’importanza che questo evento riveste per gli abitanti del luogo.
Si parte come sempre dalla chiesa alle ore 21, ma ci sono altre novità. La processione di quest’anno sarà presieduta da una figura di spicco nella Chiesa italiana: don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per i problemi sociali e il lavoro. La sua presenza conferisce un ulteriore prestigio e significato religioso all’evento.
Un’altra caratteristica che rende unica la processione di quest’anno è il ritorno alle antiche tradizioni. Infatti, l’intero corteo si svolgerà completamente al buio, proprio come si faceva molti anni fa. Saranno solo le luci dei flambeaux a illuminare il cammino, conferendo un’atmosfera suggestiva e mistica alla serata.
Questa processione non è solo un evento religioso, ma un momento di profonda riflessione e devozione per la comunità di Acquaviva Picena. Attraverso il restauro delle antiche reliquie e il ritorno alle tradizioni secolari, gli abitanti di questa cittadina dimostrano il loro impegno nel custodire e tramandare il proprio patrimonio culturale e spirituale alle generazioni future.