Condividi:

Lo stop alla cessione del credito legata al superbonus nelle aree del cratere sismico fa agitare le acque politiche. Sulle barricate è il Pd che nella mattinata di sabato ha organizzato una manifestazione ad Arquata del Tronto, a partire dalle 11. “Chiediamo immediatamente misure correttive per un decreto approvato di notte che tradisce le comunità terremotate e che consentirà solo ai ricchi di ristrutturare le loro case – spiega il segretario provinciale del Pd, Francesco Ameli -. Infatti nonostante i tanti proclami, nel cratere devono essere ancora presentate circa 20mila pratiche per 30mila abitazioni, in particolare nelle zone più colpite. Per questo saremo ad Arquata, luogo simbolo del terremoto, a manifestare. Non ci sarà solo il Partito Democratico, ma tutti coloro che credono davvero nella ricostruzione: cittadini, imprese, associazioni, professionisti e parti politiche. Il testo definitivo del decreto non è stato pubblicato, per questo continueremo le sollecitazioni attraverso i nostri rappresentanti affinché si possa modificare in maniera drastica la norma che riguarda non solo le aree terremotate ma anche quelle colpite dall’alluvione. Mentre i presidenti di Lazio e Abruzzo e i sindaci più rappresentativi di Fratelli d’Italia hanno chiesto misure correttive, nelle Marche Acquaroli e il Sindaco Fioravanti, non dicono nulla, perché? Vengono prima i rapporti con la Meloni o il bene dei cittadini? Noi ci stiamo comunque muovendo nelle sedi istituzionali con delle interrogazioni urgenti presentate dall’On. Curti e dalla consigliera Casini insieme ai loro colleghi”. “Con questa scelta della Meloni saremmo di fronte all’ultimo degli atti di sabotaggio, posti in essere da questo Governo, ai danni del contenitore di norme e risorse sviluppato dal precedente Governo per le aree del cratere – prosegue Augusto Curti -. Dopo il recente taglio di 250 milioni sul PNRR e il pesante ridimensionamento della Zona Franca Urbana, si tratterebbe del definitivo colpo di scure che si abbatte sulle speranze dei terremotati. Una misura che, di fatto, determinerebbe il definitivo blocco dei cantieri. Confido che i colleghi del centrodestra dismettano la casacca di schieramento e, almeno in questo gravissimo frangente, siano al nostro fianco per difendere gli interessi delle comunità terremotate”. Sul piede di guerra anche Anna Casini, consigliera regionale: “Ho da poco presentato insieme ai colleghi consiglieri regionali del Pd un’interrogazione urgente ad Acquaroli. È l’unico presidente di regione a non aver detto una parola su uno dei fatti più gravi degli ultimi anni in tema di ricostruzione e soprattutto non ha ancora convocato la comunità istituzionale. Qui si tratta di salvare la regione più colpita dal sisma del centro Italia, bisogna togliersi la casacca di partito e pensare alle Marche. Il nostro territorio esprime importanti esponenti politici, ma il fatto che non siano stati coinvolti nelle scelte evidenzia la loro poca influenza sul governo”. 

Tutti gli articoli