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Torna in Abruzzo, ma non da uomo libero, Micheal Dennis Withbread, il 75enne inglese accusato di aver ucciso, a fine ottobre, la convivente di 8 anni più giovane. L’uomo lascerà Rebibbia per essere trasferito nel supercarcere di Lanciano. E’ imputato per l’omicidio volontario di Michele Faires, trovata senza vita nella villetta di Casoli che la coppia condivideva. A scoprire il corpo martoriato della 66enne, il primo novembre scorso, era stata un’amica che, preoccupata perché da giorni non riusciva a parlare con Michele, aveva deciso di recarsi personalmente a casa della vittima. Di Withbread, allora, nessuna traccia. Lo hanno scovato, qualche giorno, dopo le autorità inglesi proprio in Inghilterra dove – secondo la Procura si sarebbe rifugiato nel tentativo di sfuggire alla giustizia italiana. Dopo l’arresto, il 75enne era stato estradato in Italia e recluso nel carcere romano. Il 2 aprile scorso, durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo aveva scelto di rimanere in silenzio davanti al gip Chiara D’Alfonso. Il magistrato aveva poi firmato il rinvio a giudizio, fissando l’udienza al 22 novembre prossimo in Corte d’Assise a Lanciano con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza con la vittima. Un rapporto logoro e in crisi da oltre un anno, come lo stesso Withbread avrebbe ammesso nel memoriale di oltre 60 pagine, depositato dal suo legale, l’avv. Massimiliano Sichetti. Un diario, scritto in inglese, che racconta i particolari di una storia consumata dalla gelosia e dai litigi, e culminata con il più triste degli epiloghi. 

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