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È iniziato oggi il dibattimento nel processo con rito immediato per Shiva, il trapper 24enne ora ai domiciliari per due diverse indagini: una legata alla sparatoria avvenuta l’11 luglio dello scorso anno a Settimo Milanese, davanti alla sua casa discografica; l’altra ad una violenta rissa scoppiata a San Benedetto del Tronto la notte del 30 agosto 2023.

Nella riviera delle Palme lui e altre cinque persone della sua crew, aggredirono tre ragazzi del posto e spuntò anche un coltello. Di recente per questo episodio, il giudice di Ascoli ha attenuato la misura cautelare dei domiciliari con l’obbligo di dimora.

Mentre per i fatti di Milano Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, deve rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco.
A questa si è aggiunta un’altra accusa, quella di ricettazione dell’arma. La contestazione suppletiva è stata formulata oggi dalla Procura milanese nella prima udienza del processo, davanti all’ottava sezione penale, subito rinviata al prossimo 8 maggio.

In un video il trapper era stato ripreso a Settimo Milanese, la sera dell’11 luglio dello scorso anno, mentre armato di pistola (che non fu mai trovata), dinnanzi alla sua casa discografica, avrebbe reagito ad un’aggressione, secondo la difesa, sparando alle gambe a due giovani esperti di arti marziali, che rimasero feriti.

A fine febbraio scorso, il gip Stefania Donadeo, su richiesta degli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, ha concesso i domiciliari al giovane, con milioni di follower sui social e che è stato scarcerato. 

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