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Sono tutti sani e salvi, ma sono sotto choc e non hanno voglia di parlare della loro disavventura i tre naufraghi dell’Antonio Padre: il peschereccio affondato la scorsa notte a 6 miglia dalla costa picena mentre faceva rientro nel porto di San Benedetto.

Fortunatamente non hanno avuto bisogno di essere trasportati al pronto soccorso e dopo le prime cure da parte dell’ambulanza del 118 giunta in banchina all’1.30 della scorsa notte, l’armatore sambenedettese Paolo Mastrangelo, il comandante, un 43enne di origini tunisine e l’altro membro dell’equipaggio, anche lui tunisino, stati tutti stati ascoltati in Capitaneria di Porto dove hanno fornito la propria versione dei fatti. 

Da una prima ricostruzione, come spiega la comandante Alessandra Di Maglio, devastante per lo scafo sarebbe stata la collisione contro la piattaforma Fabrizia, al largo tra Grottammare e Cupra. L’incidente sarebbe stato causato dall’impatto del natante con la struttura portante della piattaforma: questo ha aperto un grave squarcio nello scafo che ha iniziato a imbarcare molta acqua e nel giro di pochi minuti è affondato.

In quel punto ci sono 20 metri di profondità e i sub stanno ispezionando il luogo dell’incidente sia per le indagini in corso sia per scongiurare che ci sia stato sversamento di carburante, ma il comandante ha riferito che non c’era molto gasolio.
“Un incidente di percorso, l’armatore è un lavoratore capace” – dicono le voci in banchina. “Sono stati fortunati perché una barca vicina li ha salvati”. Come riferito dalla Capitaneria , l’equipaggio, composto da tre membri, è riuscito a mettersi in salvo utilizzando la zattera di salvataggio, poi sono stati prontamente soccorsi da un’altra imbarcazione presente in zona, la "Roberta", che ha assistito i naufraghi a bordo.
Le operazioni di soccorso sono state immediatamente coordinate dalla Capitaneria di Porto, che ha inviato sul posto anche la motovedetta SAR CP 843, specializzata in operazioni di ricerca e soccorso in mare.
Le indagini sono in corso per chiarire le dinamiche dell’incidente e valutare eventuali misure preventive per il futuro.

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