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PEDASO Una serata iniziata in allegria si è trasformata in tragedia a Pedaso, dove un uomo è stato travolto e ucciso da un amico per errore, al culmine di un litigio scoppiato contro una band di giovani. Giampiero Larivera, 54 anni, è morto investito dall’auto guidata dal coetaneo ed amico Silvano Asuni. La vittima, residente a Pedaso, era figlio della ristoratrice Pina Agostini e nipote de La Bionda, la cuoca che ha dato il nome al locale. L’investitore, anch’egli originario di Pedaso, risiede a Monterubbiano e lavora come benzinaio a Rubbianello. L’incidente, nella notte tra venerdì e sabato, ha portato ad un bilancio drammatico: un morto, un ferito grave e un arresto per omicidio volontario, tentato omicidio e omissione di soccorso. La tragedia si è registrata dopo una rimpatriata tra una ventina di amici d’infanzia nati intorno al 1970. Prima la cena allo chalet “Il Faro” sul lungomare, poi in pochi si sono spostati in un bar in piazza San Filippo Neri, dove sono iniziate le prime tensioni con un gruppo di ragazzi, alcuni di origini straniere. Le indagini, condotte dai carabinieri, stanno cercando di ricostruire proprio i fatti che hanno preceduto il dramma. Larivera, Asuni e un terzo amico si sono messi a discutere con i giovani. Secondo le testimonianze, i toni si sono rapidamente surriscaldati, culminando in un alterco violento. Dopo l’iniziale scontro verbale, i tre amici sono saliti in auto, fermandosi poco dopo lungo via Garibaldi. Qui sono stati raggiunti dalla banda di ragazzi, alcuni dei quali hanno danneggiato il veicolo, spaccando il lunotto della vettura e compiendo una sorta di carica contro i tre. Nel caos che ne è seguito, Asuni, preso dal panico, è risalito in macchina con un amico e ha accelerato, investendo accidentalmente Larivera e un giovane di 24 anni di Campofilone, che è stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale di Fermo e poi trasferito ad Ancona. Le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite da una vicina carrozzeria per chiarire la dinamica dei fatti. Asuni è stato posto agli arresti domiciliari, mentre le indagini della Procura di Fermo proseguono per accertare le responsabilità e valutare eventuali ridimensionamenti delle accuse.