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In occasione della Giornata nazionale della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare, è stato presentato, presso la sede di AMAP ad Osimo, il progetto “Mangiastorie alla scoperta della biodiversità’” un docufilm ideato per raccontare le Marche attraverso tre ingredienti: l’unicità del territorio, la qualità dei prodotti tipici e il genio di chi li trasforma in esperienze gastronomiche.
Il progetto, ideato da AMAP - Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca in collaborazione con Il Mangiastorie, punta alla valorizzazione dei prodotti della biodiversità agraria e dell’attività dei rispettivi custodi, attraverso la creazione di piatti che portano in tavola i sapori di un tempo che rischiano di essere dimenticati.
Cinque le chef coinvolte: Giulia Carnaroli, Michela Domizi, Maria Vittoria Griffoni, Barbara Settembri e Sabrina Tuzi, che utilizzando la loro creatività e competenza per esaltare le caratteristiche organolettiche dei prodotti locali, hanno creato cinque piatti che rappresentano un connubio perfetto tra tradizione e innovazione.
Alla base della scelta e selezione dei prodotti il Repertorio Regionale L.R. 12/2003 di “Tutela delle risorse genetiche animali e vegetali del territorio marchigiano”. Dalla Cicerchia di Serra de’ Conti alla Visciola di Cantiano, passando per la Mela rosa dei Monti Sibillini al Carciofo di Montelupone o all’Asparago elpidiense. Sono diciotto gli alimenti selezionati, ciascuno dei quali racchiude autenticità, rarità ed importanza storico-culturale del prodotto e del territorio di appartenenza.
Attraverso questo documentario, che utilizza una combinazione avvincente di interviste, immagini e narrazione, si punta ad invogliare lo spettatore a prendere parte ad un viaggio emozionante nei territori delle province marchigiane, che lo condurrà dalle montagne fino al mare, esplorando le diverse sfumature della cucina locale e scoprendo l’autenticità dei prodotti della biodiversità agraria in ogni tappa del percorso.
Insieme alla proiezione del documentario è stato presentato un calendario di eventi per la promozione del progetto e per sensibilizzare il pubblico alla biodiversità agraria e territoriale. Il programma prevederà proiezioni nelle sale cinematografiche, teatri storici locali, ristoranti e location nelle principali città delle Marche per richiamare un maggior interesse a livello turistico. Il calendario degli eventi 2024 sarà disponibile sulle pagine social rispettivamente di Biodiversità agraria Marche, il Mangiastorie, Fondazione Marche Cultura e AMAP Marche.
“L’obiettivo principale – commenta Ambra Micheletti, responsabile del progetto - è quello di valorizzare l’attività della biodiversità agraria che la Regione Marche porta avanti da quasi 20 anni. L’intento che ci muove è quello di appassionare sempre più persone a queste tematiche utilizzando una modalità differente, quella del documentario che dà voce ai tre protagonisti di questo processo: gli ingredienti ovvero i prodotti della biodiversità agraria, gli agricoltori e gli allevatori custodi e infine cinque chef, una per ogni provincia marchigiana, che trasformano i prodotti in piatti unici. Particolare è il legame che si crea tra i prodotti e i territori di appartenenza, essenziale per definirne il gusto e la storia”.
“Il modo migliore – dichiara Francesca Severini, direttore AMAP - per tutelare la Biodiversità agro-alimentare della nostra Regione è quello di conoscerla e divulgarla. Ora importante per la diffusione del docufilm “MANGIASTORIE ALLA SCOPERTA DELLA BIODIVERSITA’” è la sinergia con i settori turismo e cultura della Regione Marche, con Fondazione Marche Cultura e ATIM. Vorremmo creare un’atmosfera di anticipazione organizzando anteprime coinvolgenti del documentario. Mostrare estratti in anteprima durante eventi locali di rilevanza. Programmare incontri con associazioni locali, consorzi turistici ed enti culturali, presentando il progetto come un’opportunità di collaborazione per promuovere la cultura locale e il turismo enogastronomico. Coinvolgere attivamente queste organizzazioni nella promozione attraverso i propri canali di comunicazione ed eventi”.
“Incentivare la biodiversità è una delle grandi sfide del nostro tempo - nota Fondazione Marche Cultura che affianca e sostiene con convinzione questo progetto - lo è a maggior ragione in una regione come la nostra, dove la varietà, il tipico, l’unicità delle piccole cose sono caratteristiche fondanti della marchigianità. Parlare di eccellenze gastronomiche è a tutti gli effetti un’operazione culturale, perché gli alimenti, dalla produzione all’arrivo nelle tavole, raccontano a pieno titolo la storia, la bellezza, il saper fare, il talento e la cura che rendono speciale un prodotto ed infine un piatto, portando con sé la particolarità del territorio da cui provengono”.
“Il Mangiastorie – conclude Davide Mancini, regista Mangiastorie - oltre che essere tutto al femminile grazie agli interventi di 5 “lady chef” della regione, si è arricchito dei preziosi racconti dei custodi, che noi abbiamo chiamato “eroi”. Anche per noi è stato un viaggio di scoperta perché durante le riprese di questo documentario abbiamo finalmente capito il vero significato di biodiversità. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che per diversità non si intende qualcosa di “estraneo“ o “altro” ma bensì di unico, autentico.
Questa diversità non è soltanto agroalimentare ma anche culturale poiché ci sono tanti usi e tradizioni che vengono tramandati nel tempo. L’intento è di far prendere consapevolezza di quanta bellezza e quanto lavoro c’è nella biodiversità”.