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Conferenza stampa, stamattina, voluta dai difensori di Sohaib Teima, il 21enne italoegiziano, nato a Fermo e accusato dalla procura di Aosta dell’omicidio di Aurianne Nathalie Laisne. Presente anche la mamma del ragazzo, Atika Choukri. L’accusato, che si è sempre proclamato innocente, resta detenuto a Grenoble, in attesa dell’udienza di appello per i reati di maltrattamenti, ai danni della Leisne, che si terrà il prossimo 26 giugno e per i quali è stato condannato, in primo grado, il 4 maggio scorso, a sei mesi di reclusione. “In primo luogo, è fondamentale sottolineare che Sohaib si è sempre proclamato pienamente innocente in ordine a tutti i reati che gli sono stati contestati in Francia e in Italia – hanno spiegato gli avvocati Lucia Lupi e Igor Giostra -. Desideriamo anche evidenziare che la famiglia di Sohaib, durante la permanenza di Aurienne in Italia, ha sempre mostrato il massimo rispetto e considerazione nei suoi confronti. Queste circostanze contrastano decisamente con l’immagine che sta emergendo nei media ed è confermato da quanto dalla stessa Aurienne più volte ribadito e scritto quando era in vita. Non corrisponde quindi al vero quanto sul punto scritto nella lettera dal padre della compianta Aurienne. Riguardo al processo d’oltralpe per maltrattamenti, riteniamo che non siano state valutate adeguatamente tutte le prove disponibili, un aspetto che intendiamo portare all’attenzione anche delle autorità competenti per l’omicidio. La nostra fiducia nel sistema giudiziario ci spinge a credere che, una volta esaminate tutte le testimonianze e le prove acquisibili, emergerà chiaramente la verità. Un punto chiave della nostra difesa riguarda l’analisi dei messaggi contenuti nel telefonino di Sohaib, attualmente sotto sequestro in Francia. Confidiamo che la trascrizione di questi messaggi possa fornire prove decisive a sostegno della sua innocenza. La condizione attuale del giovane è motivo di profonda preoccupazione per noi e per la sua famiglia. Ad oggi non possiamo comunicare con il nostro assistito e facciamo appello alle autorità francesi affinché garantiscano condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei suoi diritti. A dire della madre è stato negato alla stessa un colloquio per un ritardo di 10 minuti, e questo non appare umanamente accettabile. Auspichiamo quindi che il giovane Sohaib venga estradato al più presto – concludono i legali - e che un’indagine imparziale prenda in considerazione ogni aspetto e prova disponibile seguendo ogni pista. La nostra fiducia nella giustizia e nel diritto di Sohaib Teima ad un processo equo è salda. Siamo pronti a collaborare con le autorità per assicurare che la verità venga alla luce e che venga fatta giustizia nell’interesse sia della giovane vittima, sia di chi oggi si trova in carcere, ingiustamente accusato dell’omicidio, e dei familiari tutti”.