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Come assessore e vicesindaco sarebbe riuscito con "artifici e raggiri" a non andare a lavorare per circa 7 anni pur percependo profitto per quasi 250 mila euro. Come militare dell’Aeronautica avrebbe svolto attività extraprofesisonali nel commercio incassando entrambi i compensi e non dichiarando i redditi per 240 mila euro. È accusato di frode il militare amministratore locale di un un Comune della Valle Roveto, in provincia dell’Aquila finito al centro delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza della compagnia di Avezzano.
Al termine di una complessa attività investigativa, nei confronti dell’uomo le Fiamme gialle hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di dimora emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi. Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato.
Una vicenda che ha scosso sia la comunità dell’aquilano dove l’uomo ricopre amministratore pubblico, ma soprattutto l’Aeronautica militare che in una nota conferma "piena fiducia e collaborazione nei confronti della magistratura per far completa luce sulle eventuali responsabilità individuali di appartenenti alle Istituzioni, che vanno a ledere l’immagine e il prestigio della Forza militare".
Le indagini sono scattate in occasione di una manifestazione enogastronomica attraverso un’attività ispettiva anche nei confronti di un food-truck appartenente a un’Associazione di Promozione Sociale. La frode nel campo dell’impegno politico sarebbe stata compiuta fornendo autocertificazioni ideologicamente false in quanto attestanti la partecipazione a riunioni politico-amministrative connesse alle cariche politiche ricoperte prima come assessore, poi come vicesindaco, i permessi cosiddetti elettorali, così da assentarsi dal lavoro in maniera ingiustificata per circa sette anni.