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La lettera contenente minacce e un proiettile recapitata al Corriere Adriatico di Ancona ma diretta a Massimo Stronati, è solo l’ultima missiva minatoria su sui la procura dorica ha già aperto un fascicolo. Il direttore dell’Interporto è sotto scorta da mesi, esattamente dallo scorso maggio. E proprio a questo faceva riferimento il contenuto della lettera finita sotto la lente del pm Ruggiero Dicuonzo: “Basta, adesso è ora di farla finita. Non ci sarà nessuna scorta che ti salverà, ora sei alla fine, sei morto Stronati".
Un messaggio inquietante quello contenuto nella busta recapitata alla redazione del giornale che per primo ha pubblicato la notizia. La lettera è stata aperta con i guanti, perché già ad un esame esterno, viene spiegato, si poteva percepire la presenza di un oggetto metallico, simile ad un proiettile.
La sede del quotidiano del gruppo Caltagirone è stata visitata dalla polizia scientifica, alla ricerca di tracce utili alle indagini portate avanti dalla Digos. Le precedenti lettere, si apprende dalla Procura, cartacee, ma anche mail, a volte non inviate direttamente a lui, ma a persone a lui vicine, erano tutte state intercettate prima.
Ampio il campo delle indagini, diretto prevalentemente verso realtà contrarie all’insediamento di Amazon in Vallesina con un mega hub logistico. Dopo l’assegnazione della scorta, che aveva accompagnato Stronati anche alla posa della prima pietra del nuovo sito Amazon il 24 maggio scorso, la pressione sul presidente di Interporto si era alleggerita, tanto che aveva partecipato domenica alla Giornata delle Marche, dedicata al tema delle infrastrutture. Ora, però, la nuova lettera minatoria torna a preoccupare.
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