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CHIETI - Un’altra maxi frode legata agli incentivi previsti dai cosiddetti "Bonus Facciate" e "Superbonus 110%". A scoprirla è stata la Guardia di Finanza di Chieti che ha denunciato 16 persone, ritenute responsabili di una truffa su scala nazionale da circa 50 milioni di euro. Il sodalizio criminale aveva base in tre capoluoghi campani ed era specializzato nella richiesta fraudolenta di crediti d’imposta relativi ai bonus sulle ristrutturazioni edilizie.

Nella frode hanno concorso titolari di imprese individuali, otto delle quali operative in provincia di Chieti, alle prese con difficoltà economiche, ai quali venivano ceduti i crediti, e che dietro la promessa di un compenso provvedevano ad adempiere a operazioni come apertura di partita Iva, consegna delle credenziali di accesso del sito dell’Agenzia delle Entrate e del conto corrente postale, finalizzate all’acquisizione delle spettanze maturate illecitamente nei cassetti fiscali delle ditte, e che venivano monetizzate presso Poste Italiane.

La ricostruzione della filiera dei numerosi trasferimenti di crediti fittizi operata dai militari teatini si attesta a circa 90 milioni di euro, qualificati dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giuseppe Falasca, titolare dell’inchiesta, come ipotesi di riciclaggio.

Sono scattati il sequestro preventivo di urgenza, convalidato dal Gip del Tribunale di Chieti, dei crediti fiscali ancora presenti e non monetizzati, e la denuncia per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio.

Dei 16 indagati dieci sono campani, cinque della provincia di Chieti e uno di nazionalità romena. "L’intervento delle Fiamme Gialle - ha sottolineato dal comandante provinciale di Chieti, colonnello Michele Iadarola - testimonia l’efficacia dell’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi in tutte le loro manifestazioni, in quanto pregiudicano gravemente, oltre che gli interessi erariali, i principi di una sana concorrenza tra imprese, generando comportamenti speculativi su tutta la filiera produttiva, specie quella edile".

Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo Chieti, coordinate dal tenente colonnello Vito Casarella, per contrastare le frodi legate hanno messo fine a un meccanismo di frode che prevedeva emissione di fatture attestanti lavori mai eseguiti, maturando crediti d’imposta illeciti che si cercava di nascondere attraverso cessioni e acquisti, in una circolarità priva di apparente senso logico. 

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