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ASCOLI PICENO - La situazione idrica nella provincia di Ascoli Piceno sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Il prefetto Sante Copponi, in una circolare inviata a tutti i sindaci della zona, ha sottolineato la criticità del momento, riportando la comunicazione della Ciip (gestore delle acque per le province di Ascoli Piceno e Fermo). Secondo quanto riferito, le sorgenti principali stanno erogando circa 200 litri al secondo in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

L’Osservatorio sugli Utilizzi Idrici dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale ha inoltre avvertito che, se continueranno a mancare precipitazioni significative, la situazione potrebbe rapidamente peggiorare, raggiungendo un livello di severità "Alto" per i comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 5 Marche Sud.

Alla luce di questi dati, il prefetto ha esortato la popolazione a utilizzare l’acqua in modo parsimonioso e responsabile, limitandone l’uso alle sole necessità igienico-potabili. Questo invito riguarda tutti i settori: domestico, agricolo e industriale. Per garantire il rispetto di queste direttive, verranno effettuati controlli adeguati.

L’allarme lanciato dal prefetto Copponi è stato condiviso anche dai vertici della Ciip, che hanno ricordato come la scarsità di precipitazioni sia solo uno dei fattori in gioco. Le conseguenze del terremoto del 2016, infatti, hanno significativamente ridotto la portata dell’acquedotto di Pescara del Tronto, aggravando ulteriormente la situazione.

Un’ulteriore misura che potrebbe essere adottata, qualora la situazione non migliorasse, è la chiusura notturna dei serbatoi. Tuttavia, questa misura non verrà applicata alle località costiere del Piceno e del Fermano, per evitare disagi ai turisti e preservare l’economia turistica della zona.

In conclusione, la crisi idrica nel Piceno e nel Fermano richiede l’impegno di tutti per un utilizzo consapevole e responsabile delle risorse idriche, nella speranza che le condizioni meteorologiche possano migliorare e alleviare la pressione sulle riserve d’acqua della regione.

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