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L’ultima volta era stato arrestato il 6 maggio scorso dopo che aveva preso a testate e calci la volante della Polizia che lo aveva bloccato a Lido Tre Archi (vedi foto). Stavolta lo stesso 27enne tunisino, noto alle Forze dell’ordine per essere uno dei principali autori, da anni, di numerosi reati contro il patrimonio, la persona e lo spaccio di sostanze stupefacenti, in diversi comuni costieri del fermano, è stato acciuffato in spiaggia dopo un inseguimento.

Il delinquente era stato sottoposto nuovamente alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per cinque anni, inflittagli con lo scopo di contrastare la sua capacità criminale a commettere reati che offendono e mettono in pericolo la sicurezza o la tranquillità pubblica, essendo stato più volte inosservante all’obbligo di soggiorno nel comune di Ripatransone, nonché del divieto di soggiorno nel comune di Fermo.

Basti pensare che a settembre scorso era finito nella rete della maxi operazione “Tre Archi” dove la polizia aveva eseguito ben undici misure cautelari nei confronti di cittadini nordafricani per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, smantellando un sistema di vedette e pitbull a protezione dei covi dei pusher. A proposito di cani, qualche mese prima, il rottweiler e il pitbull del 27enne in questione avevano aggredito una 50enne che stava effettuando delle pulizie nell’abitazione di Ripatransone.

Ma ripercorrendo gli ultimi fatti accaduti, i poliziotti della Squadra Mobile in servizio di controllo del territorio a bordo di due auto civetta, lo scorso 12 giugno nel percorrere via San Marco di Fermo, hanno incrociato l’Audi A6 Station Wagon di colore blu, alla guida della quale hanno riconosciuto, senza ombra di dubbio, il criminale tunisino. E’ nato un inseguimento durante il quale il fuggitivo è riuscito a far perdere le proprie tracce; ma i poliziotti non si sono dati per vinti.

In ragione della consolidata abitudine del pregiudicato di disattendere le prescrizioni e le misure a cui era stato sottoposto, è stata intrapresa, senza interruzione, un’attività di monitoraggio dei movimenti del tunisino alla quale si andavano ad aggiungere specifici controlli domiciliari presso l’abitazione dichiarata dallo straniero a Porto Sant’Elpidio. Il giovane non è mai stato trovato in casa, a riprova della sua refrattarietà ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

L’attività di monitoraggio ha permesso di individuarlo nel tratto di spiaggia davanti l’area parcheggio di Via Ugo La Malfa, nel quartiere Lido Tre Archi di Fermo, dove la Squadra Mobile, con un equipaggio della Squadra Volante, si è avvicinata al pluripregiudicato con una manovra a tenaglia, volta a bloccargli le eventuali vie di fuga e lo hanno arrestato.

Durante l’arresto, il tunisino, a riprova della sua pericolosità sociale, con fare rabbioso e tracotante, ha minacciato gravemente gli operatori. E’ stato così denunciato all’Autorità Giudiziaria per inosservanza degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale e resistenza a pubblico ufficiale.
Nella mattinata di ieri, il Tribunale di Fermo ha convalidato l’arresto del giovane e ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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