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PESCARA - La comunità di Pescara è scossa dall’omicidio del giovane Thomas Luciani, avvenuto ieri sera nel parco Baden Powell. Thomas, che aveva appena 17 anni, era fuggito venerdì scorso dalla comunità di Isernia dove era stato collocato per decisione dei giudici, a seguito di una condanna per reati minori.
Thomas aveva vissuto un’infanzia e un’adolescenza complicate. Abbandonato dai genitori, era cresciuto a Rosciano con la nonna, che si era presa cura di lui sin da quando aveva tre anni. Le strutture comunali di Rosciano lo conoscevano bene e lo descrivevano come un ragazzo fragile e segnato dalla vita. "Fin quando è stato seguito da noi era sotto controllo", affermano i servizi sociali locali. Tuttavia, l’adolescenza aveva portato con sé nuove sfide, inclusi episodi di fuga da casa, soprattutto dopo l’inizio delle scuole a Pescara.
Thomas era inserito in un programma rieducativo che prevedeva la frequenza di un laboratorio per parrucchieri a Campobasso. Nonostante questo tentativo di reintegrazione, il ragazzo aveva dato problemi anche ai servizi sociali di Rosciano negli ultimi due anni. La sua fuga dalla comunità di Isernia era stata denunciata già da venerdì scorso.
La scoperta del corpo senza vita di Thomas è avvenuta invece domenica intorno a mezzanotte. Sarebbe stato accoltellato, ma l’arma del delitto non è ancora stata trovata.
La nonna della vittima, avvertita dell’accaduto, è distrutta dal dolore. Le prime indagini suggeriscono che Thomas potrebbe essere tornato a Pescara per regolare conti pendenti. Si parla di una cifra di circa 250 euro, maturata probabilmente nell’ambito dello spaccio di droga.
Il sindaco di Rosciano, Simone Polozzi, ha commentato con amarezza: "Quello che doveva essere un carnefice è diventato una vittima di soggetti di una società apparentemente con più certezze di lui".
Sono infatti in stato di fermo altri due minorenni, il figlio di un comandante dei carabinieri e di un noto avvocato.
Anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha espresso il suo sgomento per l’omicidio: "Quella che si è consumata ieri a Pescara è una tragedia. L’omicidio di un giovanissimo, che sarebbe avvenuto per mano di altri ragazzi, lascia sgomenti e senza parole, qualunque sia il movente e lo scenario in cui è maturato il fatto di sangue".
Masci ha sottolineato la necessità di riflettere sulle carenze della società nei confronti dei giovani: "Tutti ci dobbiamo interrogare sui limiti e le mancanze della nostra società nei rapporti con i più giovani: le istituzioni, il mondo della scuola, le famiglie devono tutelare e sostenere sempre i ragazzi, prevenendo o frenando qualsiasi devianza o deriva".
Il sindaco, così come il governatore Marsilio, ha concluso con un messaggio di vicinanza: "Il mio abbraccio va alla famiglia e agli amici della vittima e il mio pensiero va anche alle famiglie di chi è coinvolto nell’omicidio, travolte da un fatto così grave".